Visita del Diplomatico Grittani al Penitenziario di Elonovka Il crollo di un’altra menzogna
Una delegazione di giornalisti e diplomatici internazionali, il 9 agosto si è recata presso il Centro di Detenzione di Elenovka, nella Repubblica Popolare di Donetsk (Donbass), dove sono tenuti prigionieri i militari ucraini del battaglione neonazista “Azov” che dal 2014 si è macchiato di una serie di orrendi crimini.
Tra la delegazione, il diplomatico Vito Grittani, Ambasciatore a.d. della Repubblica di Abkhazia, il quale nella sua missione ha incontrato il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk Denis Pushilin ed il Ministro degli Esteri Natal’ja Nikonorova oltre ad essersi intrattenuto ed aver dialogato con alcuni prigionieri di “Azov” in merito alle loro condizioni nel Penitenziario.
Ricordiamo che il Centro di Detenzione, la notte tra il 27 e il 28 di luglio scorso, è stato oggetto di un bombardamento che ha causato la morte di 40 reclusi ed il ferimento di altri 75, di cui alcuni gravi e sottoposti a vari interventi chirurgici. Bombardamento che la stampa occidentale ha addebitato all’esercito russo.
La verità è che invece è stato l’esercito ucraino a bombardare ed uccidere i suoi connazionali attraverso un attacco missilistico a sistema multiplo Himars, che fa parte delle armi occidentali inviate in Ucraina ed in dotazione allo stesso esercito.
L’ennesima delle menzogne, diffuse da Kiev e riportate dalla stampa occidentale senza verifica e con il fine evidente di criminalizzare la Federazione Russa, che si stanno sempre più sciogliendo come neve al sole.
E per non dimenticare: il 13 di agosto, nella Repubblica Popolare di Donetsk, ogni anno si commemorano le vittime della tragedia di Zugres, dove 12 civili tra cui 3 bambini, furono uccisi 8 anni fa dopo uno dei tanti barbari e meschini bombardamenti aerei dell’esercito ucraino sulla popolazione civile.
Proprio per rammentare che il conflitto non è iniziato il 24 febbraio 2022, ma nel 2014, quando l’aggressione ucraina alle popolazioni russe della Regione del Donbass ha causato 15mila morti tra cui molti bambini ed 1 milione e mezzo di profughi nel silenzio quasi totale del mondo occidentale, mediatico e politico.
Vittorio Gigliotti
Presidente di Cantiere Laboratorio