Diritti e servizi al centro della prima riunione dell’inter-forum del Terzo Settore
Martedì 22 marzo, presso la sede del Centro Servizi di Volontariato dei Due Mari, si è svolta la prima riunione tra i forum territoriali del Terzo Settore di Reggio Calabria.
All’incontro hanno preso parte Pasquale Neri, neo eletto portavoce del Forum Terzo Settore di Reggio Calabria, Fratel Stefano Caria, portavoce del Forum della Piana e Domenico Barresi, portavoce del Forum dello Stretto. Dopo aver nominato Pasquale Neri coordinatore primus inter pares, i portavoce dei forum territoriali hanno aperto il dibattito affrontando una serie di priorità.
Con particolare urgenza, è stato affrontato il tema dello stato di attuazione dei servizi domiciliari PAC (Piani di Azione e Coesione) nella Provincia e dei problemi connessi alla burocrazia della rendicontazione: ad oggi, infatti, la gestione confusa del meccanismo di rendicontazione e la scarsa chiarezza nei procedimenti tra Ministero, Regione e Comuni si ripercuotono negativamente sugli utenti, i quali fanno costante fatica a vedersi riconosciuto un servizio essenziale. Il rischio, infatti è che, nonostante il primo riparto sia già in regime di proroga, parte dei fondi, se non spesi entro il 30 giugno, andranno perduti. Ciò significherà anche che un minor numero di utenti potrà accedere ai servizi.
Altro argomento affrontato durante la riunione è stato quello relativo all’imminente passaggio di deleghe, in materia di politiche sociali, dalla Regione ai Comuni. Tale trasferimento comporterà notevoli mutamenti e obbligherà gli enti ad una nuova organizzazione generale delle politiche sociali. A questa fase di riorganizzazione i soggetti del Terzo Settore desiderano offrire il proprio contributo, in termini di scelte e proposte strategiche, nel rispetto dei ruoli ma, seguendo lo spirito della Legge 328, con il coinvolgimento attivo proprio di chi opera quotidianamente a servizio dei cittadini.
I forum territoriali del Terzo Settore sono, quindi, pronti ad offrire il proprio supporto ai Comuni, con l’auspicio che i Comuni stessi vogliano accogliere tale disponibilità al fine di non farsi trovare impreparati davanti a quella che si prospetta come una vera e propria rivoluzione del welfare locale.