Approvate le linee di indirizzo per la co-progettazione per i servizi sociali
La Giunta regionale, nella seduta di ieri, su proposta dell’Assessore al Lavoro Federica Roccisano, ha approvato le linee di indirizzo per la coprogettazione fra Comune e soggetti del terzo settore per attività ed interventi nel settore dei servizi sociali. La coprogettazione – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – fa riferimento alla realizzazione di progetti innovativi e sperimentali di servizi, alla realizzazione di interventi complessi previsti nei piani di zona, da realizzare, in collaborazione, amministrazioni pubbliche e soggetti selezionati. La procedura di realizzazione è articolata in sei fasi. Innanzitutto l’ente pubblico, mediante avviso o manifestazione di interesse, individua gli obiettivi da perseguire ed i soggetti che possono concorrere alla coprogettazione. In seguito, viene individuato il soggetto partner, in base ai requisiti del soggetto e della rete di partenariato, nonché della qualità della proposta progettuale. La terza fase è quella della realizzazione e articolazione della coprogettazione, mentre le ultime tre fasi sono quelle relative all’approvazione, alla stipula e alla conclusione delle attività. “Questa modalità innovativa – ha detto l’assessore Roccisano – darà un impulso importante per il settore delle politiche sociali, caratterizzandosi per un approccio “dal basso”, proprio in una Regione come la Calabria in cui il bisogno di protagonismo e centralità delle comunità locali è sempre più diffuso. La coprogettazione, infatti, prevede un ruolo deciso del partenariato, delle reti e del terzo settore, non solo nella redazione del Piano di Zona, ma anche nella definizione di progetti innovativi e sperimentali. È importante precisare che la delibera recepise le disposizioni dell’autorità nazionale anticorruzione (ANAC) in materia di affidamento di servizi ad enti del terzo settore e che indirizza gli enti pubblici. In questo modo non solo ci poniamo l’obiettivo di garantire la legalità e il rispetto delle regole, ma anche di far emergere le tante pratiche positive e qualitativamente elevate, generarne nuove e accrescere il benessere delle comunità”. o.m.