Palmese, a tutto campo con Simone Lavilla

La Palmese, reduce dalla sconfitta in Sicilia, ha  già messo alle spalle il risultato negativo scaturito dalla partita contro l’Igea Virtus. Prestazione comunque all’altezza quella messa in campo allo stadio Barone Carlo Stagno d’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha messo in evidenza un progressivo miglioramento collettivo malgrado la sconfitta di misura. La pausa natalizia sarà opportuna per ricaricare le pile e per amalgamare ancora di più i nuovi giocatori con le poche conferme di questa squadra, che sicuramente approfitterà per rendere fluidi alcuni automatismi. Al rientro col nuovo anno, sarà sfida alla Sancataldese, per cominciare alla grande il girone di ritorno e tornare ancora alla vittoria al Lopresti, davanti al proprio pubblico. Uno dei protagonisti delle ultime partite, Simone Lavilla, rientrato dal prestito alla Cittanovese, racconta il momento che sta vivendo la squadra e la metamorfosi di uno spogliatoio rivoluzionato ma sano:

 

“Grazie al direttore Laganà stiamo riuscendo a costruire uno spogliatoio di ragazzi fantastici e soprattutto con la voglia sfrenata di giocarci e vincere le partite. E’ stato un peccato perdere la partita contro l’Igea, perché tutto sommato non avevamo demeritato” – così il giovane difensore Simone Lavilla, che ha speso parole di elogio per la Palmese e per tutto l’ambiente, al termine dell’allenamento odierno.

 

Cosa pensi della gestione del direttore Laganà? Sicuramente sarà stata importante la sua fiducia per te, che ti ha voluto far rientrare fortemente dal prestito, una volta createsi le condizioni..

 

“Il direttore si è impegnato e ha lavorato tantissimo per sbloccare diverse operazioni di mercato e gli va dato atto di aver concluso un processo di rinnovamento, con tutti i rischi del caso. Eppure sono arrivati tanti giocatori forti e grandi uomini che faranno sicuramente la fortuna della Palmese, una società e un ambiente ideali per fare calcio. Per quanto riguarda la mia situazione, grazie al direttore Laganà, sono rientrato a Palmi perché sentivo grande fiducia in me e che si sarebbe puntato ancora su di me e sono molto felice di questa scelta, malgrado io non abbia iniziato proprio male. Aver siglato i primi due gol della Cittanovese in Serie D ed entrare così nella storia di una matricola cui ho tenuto tanto, è stato motivo di grande orgoglio. Poi qualcosa non è andato più per il verso giusto e così sono tornato. Io sarò sempre grato alla Palmese per quello che mi ha fatto vivere lo scorso anno e per quello che ancora potrò fare per questa maglia, che va onorata a dovere. Mi trovo bene con il mister e con i nuovi compagni e insieme vogliamo raggiungere la salvezza”

 

Pensavi di riuscire ad inserirti così facilmente in una squadra completamente rinnovata, malgrado conoscevi già l’ambiente e hai fatto parte già di quella Palmese che meritava di disputare i playoff?

 

“Si, non ho mai avuto dubbi sul mio inserimento in squadra, sto rientrando bene nei piani del mister e con i nuovi compagni c’è un ottimo feeling. E’ stato un peccato non aver potuto disputare i playoff lo scorso anno, ma questo è il calcio. Le penalizzazioni sono state immeritate e hanno falsato la griglia playoff prima e adesso la lotta salvezza, ma siamo sicuri di risalire la china presto. Noi non ci poniamo limiti su quali partite potremo vincere e quali no. Questa è una squadra totalmente nuova che intende giocarsi la partita e, trovandomi in un contesto del genere, dove si può fare calcio, è stato facile integrarmi negli schemi tattici di mister Pellicori. Spero di poter contribuire ancora di più per questa Palmese e darò tutto fino alla fine del campionato. E’ una piazza stimolante, dove un calciatore si può solo trovare a proprio agio”

 

Che allenatore è Pellicori? Cosa ti ha colpito di lui e che qualità lo distingue dagli altri che hai già avuto?

 

“E’ entusiasmante poter essere allenato da uno come lui che ha calcato i campi della Serie A e della Premier League, col mister mi trovo assolutamente bene, è molto preparato e ha grande personalità. Ci trasmette una grande carica durante gli allenamenti, ci mette il 100%, come lo dobbiamo mettere noi giocatori per essere al top ogni domenica. Quello che lo differenzia rispetto agli altri è la cura maniacale per la parte tattica, questo è un tratto peculiare che mi ha colpito, poiché in campo ci ritroviamo puntualmente ciò che ci fa mettere in pratica durante gli allenamenti. Le sue metodologie per quanto riguarda la tattica sono molto interessanti e nel campo ci troviamo a memoria per quanto concerne i movimenti da interpretare nelle due fasi”

 

Se tu dovessi descrivere il presidente Carbone?

 

“E’ un grandissimo presidente che è entrato di diritto nella storia della Palmese, ma ciò che mi ha colpito di più è il suo lato umano, la sua trasparenza e il suo modo di metterti a tuo agio. E’ una persona di parola, affidabile e di grande cuore. Chi dice cose negative sul suo conto, vuol dire che non lo ha conosciuto bene o non ha voluto farlo. Eppure, posso garantire che basta poco, è una persona genuina, ha una sola faccia. Se io dovessi descriverlo, direi che è unico ed eccezionale. Con noi giocatori è fantastico, ci fa sentire sempre bene e vuole solo il bene della squadra, come un padre verso la propria creatura. Avere un presidente del genere può e deve senz’altro fungere da stimolo per ottenere grandi risultati e gli obiettivi per cui siamo stati chiamati a indossare questa gloriosa maglia”

 

Senti di poter fare una promessa ai tifosi neroverdi?

 

“La promessa è quella di voler portare la Palmese più in alto possibile, ma poi nel campo non ci vanno solo i giocatori della tua squadra e ci sono molte variabili impazzite che rendono i risultati imponderabili. Basti guardare l’inizio della stagione, quando la Palmese era ai primi posti e, penalizzazione a parte, otteneva grandi risultati. Poi qualcosa si è inceppato, non sta a me dire cosa, visto che ancora non ero tornato, ma chi di competenza ha già risolto e rimosso i problemi che si erano creati e questo lo si può fare solo se dietro c’è una società forte e non può essere altrimenti quando alla presidenza c’è uno come Carbone, il che significa anche attorniarsi dei giusti collaboratori, vedasi il direttore Laganà, che nel periodo di commissariamento della società, ha svolto una mole di lavoro notevole e produttiva. Quindi tornando a prima, nelle circostanze che ci sono oggi, la promessa che possa fare, a nome di tutti i miei compagni, è che questa squadra si salverà e crediamo anche direttamente, senza playout”

 

La partita che ricordi con più piacere con la maglia della Palmese e una partita che per te è stata molto importante per la tua carriera in generale? E per concludere, chi è e dove vuole arrivare Simone Lavilla?

 

“La partita che ricordo con più piacere con la maglia della Palmese? Sarebbe riduttivo dire quale. Questa società ha una storia centenaria e ogni gara giocata e sudata con questa maglia, ti resta dentro e ti emoziona, indipendentemente da quale sia. Il mio esordio, nel tornare qui, certo ha avuto un sapore particolare, perché rientravo in una squadra che mi ha lasciato ricordi densi di felicità per quanto ottenuto lo scorso anno e il piazzamento finale. Playoff o no, è un quinto posto che rimane nella storia e lo sentiamo nostro. La partita più importante per la mia carriera? Per il valore che ha avuto, dico sicuramente quella giocata con la Cittanovese contro il Messina, perché per me che sono reggino lo sento come un derby personale e perché è stato un gol decisivo che poi mi ha anche fatto entrare nella storia di questo club, come il primo giocatore ad aver segnato per loro, al primo anno in assoluto di Serie D dei giallorossi. Tolto questo, per il valore che ha per me, il mio cuore è sempre palmese, altrimenti non sarei tornato. Per quanto mi riguarda, mi definisco un giocatore tosto e grintoso, termini che mi hanno riconosciuto i tifosi neroverdi ed è sicuramente per questo, credo, che hanno accolto molto bene il mio ritorno a Palmi. Io sono un calciatore che onora la maglia, ma questa è certamente la più pesante che ho indossato sinora. Nelle ambizioni di ogni calciatore c’è sempre l’idea di voler ottenere il massimo livello, ma per il momento l’unica cosa che mi interessa è ottenere la salvezza con la Palmese. Sono giovane e non è questo il momento di parlare della mia carriera e come potrà evolversi un domani. Si spera sempre per il meglio, ma ripeto questo è il momento in cui ognuno di noi deve accantonare i personalismi e mettersi al servizio dei compagni e della squadra. La salvezza passa da questi dettagli, noi dopo la sosta saremo pronti”

 

 

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