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UIL TRASPORTI, Rizzo: Sui Porti serve una politica chiara

rizzo giuseppe

Giuseppe Rizzo

Legislazione Porti/Marco Odone (UILTNazionale,UiltCalabria Giuseppe Rizzo): “Sui Porti serve una politica chiara. Siamo pronti a mettere in campo ogni azione necessaria e il Governo non provvederà allo stralcio della materia portuale dal ddl concorrenza” 

“Se lo sviluppo e la competitività dei porti è un tema che interessa al Governo, visto che è proprio attraverso questi anelli della catena logistica che sarà possibile rilanciare buona parte dello sviluppo infrastrutturale, logistico e quindi industriale del Paese, serve una linea politica chiara che metta fine alle ingerenze di più ministeri sulla riforma della legislazione portuale.

uil trasportiAlla portualità e alla logistica occorre un disegno ampio e olistico dell’intero sistema, proprio in virtù di quello che sarà il ridisegno della catena logistica tracciato dalle reti Ten-T.  Serve superare quel complesso di norme che alimenta solo la burocrazia e che rende i nostri porti poco competitivi a causa dei ritardi che hanno le merci per effetto dello scarso coordinamento dei controlli. Alla pari servono processi di infrastrutturazione e norme che consentano gli escavi dei fondali, ovvero quelle opere necessarie allo sopravvivenza e sviluppo degli scali viste le evoluzioni dello shipping sempre più rivolto al gigantismo navale.

Pensare di riformare togliendo poteri alle Autorità Portuali, sopprimendo le imprese che forniscono lavoro temporaneo portuale e liberalizzando quei servizi – i tecnico nautici – che garantiscono la sicurezza della navigazione è stupido oltre che antistorico. 

In Italia abbiamo creato un modello molto evoluto nel panorama europeo in quanto siamo riusciti a coniugare competitività efficienza e professionalità proprio tramite il lavoro temporaneo portuale. Il servizio, soggetto a gara, offerto da queste imprese, è infatti stato il garante dell’alta flessibilità e della specializzazione del lavoro portuale senza però mai creare chiusure o distorsioni del mercato, tanto è vero che gli stessi terminalisti ne riconoscono i vantaggi.   Una riforma della portualità utile non può prescindere pertanto dal salvaguardare il patrimonio rappresentato dal sistema regolato presente nei porti. Sistema che ha garantito lo sviluppo di sana imprenditorialità e di buon lavoro con alti standard di sicurezza all’interno dei Porti e per l’utenza.

Attendiamo pertanto la data del 9 febbraio, giorno in cui verranno presentate le linee guida del nascituro piano nazionale della logistica, per capire le vere intenzioni del Governo e, se non avremo rassicurazioni circa lo stralcio definitivo, dal d.d.l. ‘concorrenza’ di tutta la materia che interessa i porti saremo costretti a riaprire una nuova stagione conflittuale e a mettere in campo ogni azione necessaria”.