Taurianova, presentato il libro “Il meraviglioso viaggio di Karol” di Barbara Sidoti
Ha aperto l’evento lo scrittore Vincenzo Furfaro, segretario “Taurianova capitale del Libro”, che ha subito sottolineato l’importanza del libro per gli argomenti trattati che toccano la sensibilità del lettore, portano speranza e incentivano la ricerca.
Subito dopo l’avvocata Simona Scarcella , dopo aver presentato l’autrice; ha affermato:
“Parlare di questo libro comporta uno sforzo emotivo intenso. Non ho conosciuto Karol, ma è come se lo conoscessi, per la bellissima descrizione che mi hanno fatto i genitori. Il libro è la storia di un bambino speciale e della sua famiglia, e trasmette sentimenti di amore e felicità.
Il libro è altresì un percorso di felicità. Il viaggio di Karol continua, non si è concluso”.
A seguire il dott. Vito Nigro, in collegamento da remoto ha parlato della Fondazione Dinamo Kamp.
Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, che ospita bambini e ragazzi malati e le loro famiglie per periodi di vacanza e divertimento.
Nato nel 2007 come progetto di Fondazione Dynamo, Dynamo Camp si trova sull’Appennino Toscano, nella località di Limestre (provincia di Pistoia), all’interno di un’Oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF: Oasi Dynamo.
Per i bambini malati Dynamo Camp è un’opportunità̀ per tornare ad essere semplicemente bambini, attraverso un periodo di divertimento e spensieratezza in un ambiente naturale e protetto, in cui la massima sicurezza è garantita dall’assistenza medica d’eccellenza e dalla supervisione costante di staff qualificato. Attraverso l’approccio metodologico della Terapia Ricreativa i bambini ritrovano fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, sperimentando un’ampia gamma di attività, che spaziano dagli sport, al gioco con gli animali, dai laboratori creativi, ad attività espressive come circo e teatro.
Frutto di un progetto di riqualificazione industriale, Dynamo Camp è composto da una serie di costruzioni che, nel rispetto delle esigenze specifiche e particolari dei bambini ospitati e in dialogo con la natura circostante, sono adibite a camere, aree comuni, attività ludiche, sport e laboratori di Terapia Ricreativa.
Non senza emozione, l’autrice ha affermato:
” Oggi sono qui non nelle vesti di autrice, ma come mamma di Karol.
Quando lui è salito in cielo a soli 13 anni per una malattia rara, abbiamo sentito il dovere e l’esigenza di portare avanti quello che abbiamo intrapreso.
Karol è stato amore puro e ho voluto lasciare una memoria che serva da consiglio alle altre mamme.
La vita può essere meravigliosa anche con una condizione di disabilità.
A noi la disabilità ha insegnato tante cose. Karol è stato felice in ogni istante della sua vita.
Nel primo anniversario della sua morte abbiamo creato l’associazione “Karol e i numeri primi” (denominata così poiché i numeri primi sono quei numeri che sono divisibili solo per uno e per se stessi, particolarità che riconduce all’essere speciali dei bambini con disabilità) che si impegna ad agire su due fronti: rappresentare un aiuto concreto per le famiglie con figli con disabilità, mediante attività che si andranno a sviluppare; e si cimenterà a livello sportivo, in particolare nel gioco delle bocce, tra cui anche la Boccia Paralimpica, di cui io sono tecnico”.
Infine l’autrice ha concluso: ”Il segreto di tutto ciò è l’amore, di cui siamo stati intrisi dal Signore, una forza che non può appartenere alla natura umana. E questo amore, mio figlio, sebbene non parlasse, lo trasmetteva a tutti, con il suo sguardo, che diceva molto più di inutili parole. E mentre prima mi cullavo della mia condizione di mamma, oggi so chi è mio figlio e che cosa ha rappresentato: l’amore di Dio. Niente di più semplice, ma così difficile da trovare nella realtà di tutti i giorni. La vita non diventa buia se c’è chi ti illumina la strada, questo è un pensiero di mio marito ed è ciò che ci spinge ad andare avanti, sulla via dove ci ha condotto Karol”.
Dopo l’intervento di Antonino Canale rappresentante FIB Calabria, ha concluso l’evento l’avvocata Simona Scarcella sottolineando ancora i grandi messaggi che il libro veicola.
Caterina Sorbara