Taurianova, nota stampa consiglieri Morabito Lazzaro
Taurianova è strana, e non per la gente che vi abita, ma per gli improbabili equilibrismi che caratterizzano la sua amministrazione. Basta un po’ di buona volontà, seguendo la storia degli ultimi accadimenti, per rendersi conto di ciò che quotidianamente si consuma ai danni della Città.
L’ultimo atto, in ordine di tempo, è a dir poco incredibile.
Ecco i fatti.
Sembrerebbe (ma a quanto pubblicato dalla stampa i Carabinieri non avrebbero dubbi al riguardo) che il braccio destro del sindaco del cambiamento – esponente di punta del PD locale e primo referente di quello provinciale e regionale – abbia mandato le lettere “minatorie” a se stesso ed all’ing. Scionti, gettando nel panico un’intera comunità, sembrerebbe per tentare di superare i problemi di instabilità della maggioranza.
Quello che sorprende – oltre al fatto di per sé di una gravità inaudita qualora si rivelasse vero – è la reazione soft che tale scoperta ha suscitato: il partito, dopo l’autosospensione (ormai così in voga e che ha sostituito a tutti i livelli le tradizionali dimissioni) dell’iscritto, attende trepidamente il suo rientro alla piena attività “politica”; il Sindaco, una volta scoperto il “fattaccio”, cosa fa? A suo dire, convoca una riunione di maggioranza la sera prima del consiglio comunale ed invita il consigliere Falleti a non presentarsi in aula nella seduta del 26 giugno 2019, ed il giorno dopo, in punta di piedi, ne chiede pure le dimissioni, che però non arrivano.
Tutto quasi normale, niente di che!
Il Sindaco Scionti ci tiene a precisare che lui è il garante della gestione della cosa pubblica e che ne risponde personalmente, che ha letto gli atti processuali del proc. pen. n. 1379/19 .g.n.r. d.d.a., in cui il Comune (abbiamo appreso dall’albo pretorio) risulta essersi costituito parte civile, e che preferisce non avere il voto dell’ex capo gruppo PD, ribadendo che il suo operato è improntato sempre a trasparenza e legalità.
Ebbene, a proposito di trasparenza, alla luce degli stralci processuali che navigano nel web, avevamo chiesto prima della seduta consiliare di avere copia degli atti per comprendere gli esatti termini della vicenda, ed a maggior ragione dopo le dichiarazioni rese dal Sindaco che lasciano intravedere comunque fatti gravi al punto da non volere il voto, sebbene determinante, del suo consigliere più rappresentativo, così da vedersi costretto a chiedere il sostegno della minoranza per poter deliberare (sic!).
Tuttavia, ad oggi, gli uffici comunali, i legali convenzionati (senior e junior) ed il Sindaco non ci hanno degnato di risposta, o meglio si sono limitati a trasmetterci la sola memoria difensiva dei legali dell’imputato, ed a passarsi la palla, senza però allegare i famosi atti processuali, incluse le informative, che il Sindaco, beato lui, ha letto nella sua stanza dei bottoni.
La magistratura ha i suoi tempi, che non sono quelli della politica. E se i partiti hanno perso in credibilità, forse, è perché sbagliano i tempi. Succede così che la politica, sbagliando (volutamente) i tempi, finisce con il tradire l’etica, quasi fosse un’appendice della quale si può fare anche a meno.
Ciò che accade a Taurianova è, forse, un caso tristemente emblematico.
Per questo abbiamo chiesto al Sindaco, durante la seduta dell’ultimo Consiglio comunale, se vi siano altri fatti di cui la cittadinanza ed i suoi consiglieri, che la rappresentano, debbano essere messi a conoscenza (preferibilmente non dalla stampa o a mezzo stampa) e se vi siano altre iniziative che ritiene di dover adottare a tutela del nostro Comune, ma, come al solito, Scionti si è trincerato dietro il suo proverbiale mutismo.
Gli approfondimenti fatti dalle forze dell’ordine ed acquisiti dalle parti, incluso il costituito Comune di Taurianova, di cui il Primo cittadino, nell’esercizio delle sue funzioni, ha avuto conoscenza, vanno conosciuti non per curiosità politica, ma per il rispetto che si deve ai Cittadini, ai quali nulla che li riguardi va celato.
Taurianova, 10.07.2019
I consiglieri comunali di ex maggioranza
dott. Filippo Lazzaro e avv. Maria Stella Morabito