Taurianova, l’UDC interviene sulla crisi amministrativa
La locale sezione dell’U.D.C. di Taurianova per il tramite del Commissario Salvatore Leva, ritiene di dover intervenire in merito alle ben note vicende relative alla crisi politica -amministrativa all’interno della maggioranza del Comune di Taurianova. “Come commissario di Sezione e come candidato con la lista UDC assieme ad altri 11 candidati nella coalizione Taurianova Cambia, credo sia doveroso fare chiarezza in merito alla crisi amministrativa oramai palesatasi nei due ultimi consigli comunali. Il sindaco Scionti non possiede più la maggioranza essendo stato abbandonato da tre consiglieri comunali, con motivazioni che sono totalmente condivise dal partito politico che rappresento. Invero, l’Udc è intervenuto più volte nel dibattito politico-amministrativo di Taurianova, pur non avendo rappresentanti in seno al consiglio e tanto meno in giunta. Siamo stati sempre attenti e disponibili, abbiamo fatto alcune proposte costruttive per la crescita socio-economica e culturale nell’interesse dell’intera comunità taurianovese e mi riferisco al piano strutturale comunale, al piano insediamenti produttivi, alla riqualificazione del centro storico, alla messa in sicurezza della strade urbane e extraurbane, la tutela e salvaguardia dell’ambiente del territorio ed alla cura dell’arredo urbano. L’esponente dello scudo crociato ha partecipato alle diverse riunioni della coalizione, ma ha sempre dovuto constatare come il Sindaco sia poco propenso alla condivisione, alla collegialità di idee e progetti, ed indifferente alle legittime e doverose richieste di partecipazione democratica più volte evidenziate non solo dai consiglieri comunali Lazzaro e Morabito, ma anche dall’Udc, che pur dimostrandosi da subito a disposizione della compagine amministrativa non è mai stato fattivamente coinvolto come partito nelle scelte politico-amministrative in qualsivoglia decisione o proposta. Non si creda che aver ricoperto il ruolo di coordinatore della coalizione Taurianova Cambia per il commissario dell’UDC sia stato semplice. Sin da subito è stata registrata una duplice e distinta “visione” politica: ovvero da una parte quella della oramai non più maggioranza di governo, basata su una gestione “accentrata” e poco propensa al dialogo democratico, e dall’altra una “visione” aperta all’incontro di nuove idee e alla semplice “messa a disposizione” delle proprie intelligenze a servizio della comunità e dell’Amministrazione. Pertanto, essendo oramai palese come sia insostenibile continuare ad “amministrare” senza numeri e soprattutto senza “condividere” le “scelte” con coloro che hanno supportato il progetto politico programmatico che era risultato vincente nelle scorse elezioni, ritengo che il Partito che rappresento sia legittimato a “tirarsi fuori” e quindi “uscire” politicamente dalla maggioranza di governo, non riconoscendosi nei metodi e nella gestione di questa amministrazione, che si era proposta per il rinnovamento e il cambiamento.