Tanta partecipazione al convegno di Cinquefrondi sull’Eccidio di Acquappesa dell’8 Settembre del 1943
Una Mediateca Comunale piena di cittadini ed rappresentanti delle Associazioni è stata la cornice importante per la commemorazione dei 5 soldati del Regio Esercito Italiano fucilati l’8 settembre del 1943 ad Acquappesa in Provincia di Cosenza.
Aldo Polisena, Presidente dell’Associazione dei familiari del Partigiano Alioscia(Franco Sergio),che ha organizzato l’evento assieme all’Associazine venticinqueaprile A.M.P.A.(Associazione Meridionale Partigiani Antifascisti),ha ripercorso tutte le vicende dei 5 soldati della Piana, i quali erano in servizio alla 3 Compagnia del 141° Reggimento costiero di Acquappesa e che ,convinti che la guerra fosse finita, il 5 settembre del 1943 tentarono di ritornare a casa.
“Il Professore Antonio Orlando di Cittanova e prima di lui il ricercatore e storico Giovanni Russo,hanno raccontato l’assurda vicenda dei 5 soldati,due di Cinquefrondi,Michele Burelli,nonno di Francesco e Michele Megna e Francesco Trimarchi Papà di Michele Trimarchi già messo comunale di Cinquefrondi”.
Una vicenda che dimostra quanto assurdo sia la logica della guerra e dell’ottusità dei codici militari”.
“Proprio in questo momento-ha affermato Polisena-in cui tuonano ancora i cannoni a 77 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale,che causò milioni di morti,bisogna essere a fianco degli innocenti che sono le prime vittime dell’aggressione all’Ucraina da parte dell’esercito russo.”
”Non ho bisogno -ha proseguito Polisena-di una commissione di inchiesta per condannare l’eccidio di Bucha,così come non ho remore a dire che gli ucraini che resistono all’invasione del loro Paese, sono Partigiani, così come lo erano i Partigiani che si opposero al Nazi-Fascismo”.
Gli eccidi vanno sempre condannati,è stato ribadito da diversi intervenuti nel dibattito così come va condannato l’eccidio di Acquappesa.
Michele Burelli di Cinquefrondi,Saverio Forgione di Sinopoli,Salvatore De Giorgio di Cittanova,Francesco Rovere di Polistena e Francesco Trimarchi di Cinquefrondi hanno pagato con la loro vita perchè credevano nella fine della guerra e nel ritorno a casa dopo l’Armistizio dell’8 settembre del 1943.
“Mio nonno non era un disertore-ha affermato Anna Trimarchi, nipote dI Francesco Trimarchi-lui si è trovato sbandato come tanti soldati e pensava che fosse giusto ritornare alla sua famiglia”.
Diverse sono state le testimonianza che hanno arricchito il dibattito:Nicola Marazzita,di Galatro figlio di un deportato nei campi di concentramento in Germania perchè si è rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò; Vincenzo Guerrisi di Polistena,il cui nonno, Domenico Rocco Guerrisi ,morì nel campo di concentramento di Buchenwald, Medaglia d’Onore ai cittadini italiani deportati;Maria Cristina Schiavone di Reggio Calabria che ha raccontato la storia del nonno deportato;Giovanni Quaranta,di Anoia,storico e autore di diversi saggi e tra questi ”Antonio Franco Partigiano a Cefalonia e internato nei lager nazisti.”
Nel dibattito hanno portato il saluto:Enzo Mileto dell’Associazione Progetto Città della Piana;Luigi Ottavio Cordova editore del Corriere della Piana.
Sandro Vitale,coordinatore Provinciale dell’Associazione venticinqueaprile Ampa ,ha ricordato come l’iniziativa di Cinquefrondi rientra nelle iniziative per la celebrazione della Giornata della liberazione del 25,nel corso della quale, in tutte le piazze verranno commemorati i Partigiani e i caduti della seconda guerra Mondiale.
“Dobbiamo ringraziare il Professore Antonio Orlando,ricercatore dell’Istituto ICSAIC ,il quale con professionalità e attraverso l’esame di diversa documentazione, ha pubblicato il suo saggio che oggi ci permette di conoscere anche i dettagli ,della vicenda dell’eccidio di Acquappesa e di conseguenza rendere giustamente ,omaggio ai cinque soldati fucilati ingiustamente”.
“Il compito della nostra Associazione-ha proseguito Vitale- è anche quello della conoscenza degli avvenimenti che hanno contribuito alla caduta del fascismo e alla Liberazione dell’Italia dal nazismo avvenuta il 25 Aprile del 1945.
“E’ NOSTRO DOVERE NON DIMENTICARE TUTTO QUESTO ,COME E’ NOSTRO DOVERE RICORDARE I CINQUE GIOVANI SOLDATI GIUSTIZIATI AD ACQUAPPESA”.
Cinquefrondi 21 Aprile 2022 Aldo Polisena