Il SUL sul presidio ospedaliero al porto di Gioia Tauro
Nella giornata di ieri si è sfiorata l’ennesima tragedia al porto di Gioia Tauro. Dopo gli incidenti delle scorse settimane, tra i quali la caduta di un portellone su una nave che avrebbe potuto avere esiti disastrosi in termini di perdita di vite umane qualora fossero stati presenti operatori nelle vicinanze, ieri si è dovuto attendere quasi un’ora per l’arrivo di un’autoambulanza per soccorrere un operaio colto da malore. Tenuto conto delle numerose attività esercitate nello scalo gioiese che impiegano contemporaneamente centinaia di operatori sulle banchine, è oltremodo irresponsabile pensare di procrastinare ulteriormente la riapertura del Presidio Medico Sanitario del Porto di Gioia Tauro.
Ed in tal senso, poco più di un mese fa la scrivente O.S. aveva sollecitato formalmente la società Medcenter perchè riattivasse il presidio medico informando della situazione anche gli enti preposti senza avere, inspiegabilmente, alcuna risposta in merito. Avere un presidio medico sul posto con tempi di intervento pressochè immediati, è inutile sottolinearlo, può fare la differenza tra la vita e la morte. E tale differenza non può essere messa da parte soltanto per un mero discorso economico. Alla luce di quanto su detto, occorre intervenire immediatamente e, considerato che si tratta di un presidio che è a servizio dell’intera area portuale, si chiede all’Autorità Portuale di Gioia Tauro. in quanto Ente Pubblico Concedente. di indire in tempi rapidi un incontro con tutti i concessionari presenti nell’area affinchè si possa stabilire eventualmente un criterio oggettivo per sostenerne i costi di gestione ripartendoli tra pubblico e privato per ristabilire il normale funzionamento del Presidio Medico Sanitario a tutela della sicurezza e della salute di tutti gli operatori del porto di Gioia Tauro.
L’Ufficio Stampa