Saverio Ungheri artista Rizziconese
Tra i figli illustri di Rizziconi, ridente cittadina della Piana del Tauro, un posto importante lo occupa l’artista e pittore Saverio Ungheri.
Lo straordinario artista, nacque a Rizziconi il 26 febbraio del 1926 e, può essere definito ”erede d’arte ”perché il nonno materno Francesco Carbone era un pittore, allievo del pittore Scerbo di Cittanova, mentre la famiglia paterna ha origine nel settecento.
Come lui stesso ha dichiarato in un’intervista di tanti anni fa, già dall’infanzia amava dipingere. Aveva realizzato paesaggi, nature morte e Madonnine.
“Quando l’arciprete del paese ha scoperto queste Madonnine, me le ha sequestrate. Lui le offriva all’asta in chiesa, oppure raccoglieva la riffa e le metteva in sorteggio: tutti i soldi che venivano da questa riffa andavano alla chiesa e la madonnina passava nella casa di chi vinceva In seguito, ho proseguito a fare sculture e pitture di soggetto religioso, ho fatto portali con bassorilievi per varie chiese, tra cui quelle di Rizziconi, di Taurianova, di Cassino”.
Dopo gli studi di Cittanova, Saverio si trasferì a Roma, dove per due anni frequentò anche il corso di scenografia all’ Accademia di Belle Arti.
Sempre a Roma lavorò come disegnatore tecnico e come insegnante d’arte in diverse scuole, coltivando nel frattempo la carriera scultorea.
Il 14 settembre 1959, sull’onda dell’interesse destato dal successo della missione denominata “Luna 2”, fu fondatore, insieme a Sante Monachesi, David Grazioso, Claudio Del Sole e Sandro Trotti, dell’«Astralismo», movimento artistico teorizzato attraverso tre manifesti che tuttavia, a causa dell’eterogeneità dei componenti, non riuscirono a dare al gruppo una dimensione apprezzabile in prospettiva storica e un indirizzo artistico che andasse oltre vaghi ricordi futuristi e spazialisti; il nucleo centrale di idee fu comunque base per la futura nascita di «Agrà», manifesto artistico elaborato da Monachesi nel 1964.
Nel contesto dei movimenti Neo-Dada si diede alla sperimentazione di «macchine plastiche che sfruttano certe soluzioni dell’arte cinetica», che egli stesso definiva «pulsanti».
A tale proposito, è diventato famoso il suo studio romano, denominato «Polmone pulsante» da lui realizzato insieme alla moglie Teresa Nasso: numerose sculture, raffiguranti oggetti di ogni tipo, si azionano ed entrano in movimento, alcune automaticamente, altre a comando, emettendo anche luci e suoni, a suggerire una visione fluida e dinamica della realtà, anche se apparentemente inanimata.
Lo studio-museo venne allestito in via Nomentana nel 1976, ma venne successivamente trasferito nelle antiche fondamenta di un palazzo settecentesco, dove sono ancora visibili tracce degli affreschi medievali della Chiesa di San Salvatore delle Milizie, demolita nel XVI secolo.
Ed è proprio in questa sede che nel 1991 si tenne un’esposizione retrospettiva che ripercorse, poco dopo il trentennale, la nascita e gli sviluppi dell’Astralismo.
In una delle puntate di “Italia Misteriosa” di Giorgio Medail, di cui in seguito è nato anche un libro, si parla del “Polmone Pulsante”.
Fu inoltre autore nel 1978 del portale in bronzo del Santuario di San Cataldo a Supino.
Partecipò alla VIII Quadriennale di Roma (1959/60).
Ha realizzato sculture per committenti prestigiosi come l’Abbazia di Montecassino, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna, la Pinacoteca e Galleria d’Arte Moderna di Ancona.
Nel 1981 fu nominato presidente della Federazione Nazionale Arte e Antiquariato.
Nel corso degli anni novanta gli vengono dedicate diverse mostre con gli altri astralisti, fino alla grande personale Il bello della differenza, nel 2000, a Villa San Carlo Borromeo, su cui Spirali ha pubblicato nello stesso anno un omonimo libro d’arte, nella collana “Artisti d’Europa”.
Nella stessa sede ha partecipato alle collettive: Il ritratto. Le radici artistiche e culturali dell’Europa (2005), La scuola di Roma (2005), Donne (2006), Il bello, l’arte, la scrittura. L’Europa, la Russia, la Cina, il Giappone (2007), L’incarnazione del colore e la scrittura della luce (2007); e Tesori dell’Italia presso la Chongqing Planning Exhibition Gallery, a Chongqing, in Cina (2007).
Nel 2004, Spirali ha pubblicato il libro d’arte Sandro Botticelli, Saverio Ungheri, a cura di Vittorio Vettori.
Saverio Ungheri morì Roma il 14 maggio 2013.
Un grande artista, figlio della Calabria, che nessuno, soprattutto Rizziconi, dovrebbe dimenticare.
Caterina Sorbara