San Procopio, presentato nella graziosa chiesa dedicata alla Madonna degli Afflitti, il libro di Vincenzo Leonardo Manuli, dal titolo: “Padre Pino Puglisi Il Prete Abusivo A Trent’anni Dalla Sua Morte(1993-2023)
E’ stato presentato a San Procopio, nella graziosa chiesa dedicata alla Madonna degli Afflitti, il libro di Vincenzo Leonardo Manuli, dal titolo: “Padre Pino Puglisi Il Prete Abusivo A Trent’anni Dalla Sua Morte(1993-2023) .
Don Leonardo Manuli, parroco di San Procopio, già nel 2019, aveva dedicato al parroco martire di Brancaccio, periferia palermitana, il libro dal titolo
“La follia del sorriso”.
Nato il 15 settembre 1937, fu ucciso il giorno del suo compleanno, il 15 settembre 1993. I sicari mafiosi lo aspettavano sotto la porta di casa, mentre stava rincasando, gli spararono alla nuca, e lui spiazzò i suoi aguzzini con un sorriso. A Brancaccio era parroco della parrocchia san Gaetano da circa tre anni, controllata dal clan mafioso dei Graviano, che aveva le mani in pasta anche nella festa del patrono. La sua missione era oltre le mura della chiesa, con i ragazzi, con gli anziani, prossimo ai poveri, nel tentativo di liberare Brancaccio dalla cappa mafiosa. L’omicidio del prete palermitano scosse la chiesa, perché la mafia non aveva mai osato toccare preti e religiosi.
Nella graziosa chiesa di San Procopio, scrigno di fede e di storia per la piccola comunità, si è parlato di questo prete martire e beato.
L’incontro è stato moderato dalla dott.ssa Roberta Licari.
Don Manuli ha fortemente voluto l’evento, come momento formativo, non solo per celebrare l’anniversario dei trent’anni della morte di Puglisi, ma anche per far conoscere una figura semplice e umile d’impegno sociale e di stimolo delle coscienze, che non riguarda solo i credenti.
L’Autore ha dialogato con la moderatrice, raccontando la genesi dell’opera e la sua ammirazione per don Puglisi.
Numeroso e attento il pubblico presente.
Don Manuli ha sottolineato:< < Di Puglisi il rischio è di farne un santino o una reliquia da baciare e poi dimenticare il cuore della sua vita e della sua missione. Attenzione!
Quella sera per Padre Puglisi era stata l’ultima, terminata con un sorriso, aveva già perdonato i suoi assassini, la sua gente aveva smesso di sognare con la sua tragica morte. Quel Parrino dalle orecchie grandi, dal comportamento semplice, con le sue catechesi sferzanti, dagli occhi profondi, rimarranno impresse nei cuori di chi l’ha conosciuto e di chi è rimasto colpito della sua testimonianza, che c’è anche una chiesa che si spende per gli altri senza stare sotto i riflettori>>.
Caterina Sorbara