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San Pietro di Carida’, un appello contro l’autonomia differenziata

Dal gruppo consiliare Patto per San Pietro di Caridà viene lanciato un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: <<Uniti si cresce: no all’autonomia differenziata, si al Senato allargato a Regioni e Città Metropolitane, seguendo la ratio del modello d’oltralpe BUNDESRAT (senato tedesco dove le 16 Regioni – Lander sono rappresentate, proprio come valorizzazione dell’autonomia regionale)>>

Soddisfazione per la sala gremita, il 7 agosto 2023, nella sede del gruppo consiliare della lista 3 <<Patto per San Pietro di Caridà>>, sita in Piazza Vittoria di San Pietro di Caridà, che ha ospitato l’evento politico – istituzionale, sul tema dell’autonomia differenziata, a mezzo del progetto di legge Calderoli ex art.116 comma III cost. ed il diritto al voto a suffragio universale per l’ente Metro City di R.C.  Il capogruppo del <<Patto per San Pietro di Caridà>> Sergio Rosano ed il consigliere, ex Presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Trimboli, hanno  lanciato un appello al Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella – anche per il tramite del Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria Carmelo Versace (tra le autorità sovra comunali, che  ha concluso i lavori) –  affinchè, ai sensi dell’art. 87 comma II della Cost., possa inviare un messaggio, a tutti i parlamentari, riguardo alle insidie nascoste nel DDL Calderoli, che rischia nei fatti di scardinare l’assetto unitario, repubblicano e parlamentare della Nazione italiana, che, ai sensi del combinato disposto artt. 1 – 83 – 87 commi I – IX – 88 – 91 -139 cost., è intangibile, sul tema dei  “diritti inviolabili dell’uomo” e di quelli “sociali”, sicchè i deputati ed i senatori ex art. 67 cost. sarebbero tenuti al rispetto, nell’esercizio del loro mandato, del solo vincolo ai valori fondamentali della Nazione, racchiusi nella Carta  Costituzionale della Repubblica Italiana <<unica, indivisibile e parlamentare>>  ex artt.1- 2- 3- 4 – 32 – 34 – 35 – 48 – 111 e in c.d. artt.16 -119 comma VI cost. [diritto al lavorodiritto alla salutediritto all’istruzionediritto al voto (inteso come diritto al suffragio universale a mezzo della  preferenza per i propri rappresentanti ad ogni livello istituzionale: nazionale, metropolitano e provinciale sul modello della legge elettorale dei sindaci con l’introduzione del c.d. doppio turno di collegio uninominale maggioritario nel Rosatellum per avere 1/3 dei deputati e dei senatori eletti e non nominati dai partiti, nonché con l’elezione del Presidente della Città metropolitana, a suffragio diretto, con ballottaggio, se al primo turno nessuno dei due candidati raggiunge il 50%+1 dei voti validi, a garanzia della rappresentatività ed al fine di evitare effetti distorsivi del reale peso elettorale di una compagine governativa, accanto alla  contestuale elezione diretta dei 14 consiglieri metropolitani nei 14 municipi, degli attuali tre distretti, distretto 3 (piana), 2 (locride) e 1 (stretto), come prevede il DDL  nr.57 del 13.10.2022 e ss. depositato nella XIX Legislatura a Palazzo Madama) – diritto ad ungiusto processo  davanti a giudice terzo ed imparziale” – diritto alla mobilità ed alla rimozione deglisvantaggi derivanti dall’insularità” per l’area metropolitana dello Stretto da 1 milione di abitanti].

Hanno partecipato alla tavola rotonda il  Sindaco di San Pietro di Caridà Avv. Caterina Gatto che ha aperto i lavori, moderati  da Aldo Polisena, con i saluti istituzionali ai presenti, a seguire vi è stato, tra  i relatori, l’Avv. Giovanni Golotta, consigliere nazionale della “Federazione Civici Europei” che ha affrontato, sul tema della giustizia,  la mancata attuazione del “giusto processo” ex art. 111 cost. ed ha auspicato la nascita di una “coscienza civica partecipativa” nel territorio caridarese per l’arricchimento della vita pubblica cittadina, attraverso l’ associazionismo, nonché Salvatore Ciurleo, segretario del Sindacato pensionati della Cgil per l’area metropolitana, che è intervenuto sul tema degli effetti nefasti sulla scuola, con disservizi e disagi per insegnati ed alunni, sul diritto all’istruzione, non più “omogeneo” su tutto il territorio nazionale, qualora dovesse passare il DDL Calderoli sull’autonomia differenziata. E’ evidente  come il popolo italiano nel referendum costituzionale  2006 – ricorda il già Presidente della massima assise cittadina – ha già detto no, con oltre il 61% dei voti validi, (con punte di oltre il 90% in Calabria) a maggiori deleghe di competenze e risorse alle Regioni, tant’è che,successivamente, il Consiglio Comunale di San Pietro di Caridà, all’epoca presieduto dall’attuale consigliere eletto nella lista 3, avv. Gabriele Trimboli, aveva già approvato all’unanimità, durante il Governo giallo – verde c.d. Conte I, un documento di indirizzo politico, la Delibera nr. 32 del 27 luglio 2019, con la quale si stigmatizzava il tentativo di riproporre,furbescamente, come l“azzeccagarbugli” di manzoniana memoria,  dopo la sonora bocciatura referendaria del 2006 (c.d. devolution), la stessa tematica, attraverso il grimaldello dell’art.116 comma III cost, da parte del Ministro Calderoli,  abile “manovratore”, attraverso la c.d. autonomia differenziata, su materie fondamentali, a Costituzione invariata, che di fatto determinerebbe, senza adeguati fondi perequativi per oltre 100 miliardi di euro,  una “secessione mascherata” dei ricchi del nord contro gli abitanti del sud, da sempre considerati dei meri sudditi o peggio come “barbari da civilizzare” e con una classe dirigente meridionale, descritta, proprio  nel testo dello scrittore reggino Michele Carilli <<1861 la brutale verità>>, per la maggior parte, come “assenteista” giacchè “abbarbicata al potere tra iniqui privilegi”.  L’Avv. Gabriele Trimboli, – già Presidente della massima assise cittadina – ha anche omaggiato gli ospiti della tavola rotonda “tricolore”, allestita a Caridà , di un testo sulla Costituzione ed ha lanciato una proposta <<no all’autonomia differenziata si al Senato “allargato” a Regioni e Citta’ metropolitane se vogliamo “riconoscere e promuovere le autonomie locali”>>, con l’integrazione del Senato da 206 componenti (200 senatori eletti + 6 senatori a vita) a 278 senatori (sul modello del BUNDESRAT cioè il Senato federale tedesco dove gli stati membri sono rappresentati) con ulteriori 58 i membri regionali (2+1), come gia’ avviene, per l’elezione del Presidente della Repubblica, integrati, anche, dai 14 Presidenti delle Città Metropolitane, in precise e  determinate occasioni e/o per l’approvazione di materie “delicate”, a partire dall’elezione dei componenti  della Corte Costituzionale e del Csm, nonche’ su ogni iniziativa di modifica costituzionale diretta o indiretta,laddove, in quest’ultimo caso, in particolare sia attuativa di procedimenti o precetti costituzionali, contenuti nel Titolo V (Le Regioni, le Province, i Comuni),  come, in via esemplificativa, accadrebbe nella fattispecie dell’art.116 comma III cost., per l’esame del DDL Calderoli (quest’ultimo presentato, peraltro, con la clausola di invarianza dei saldi  di finanza art. 8 comma 1).Questa proposta, per un Senato “integrato” agli enti territoriali, viceversa,sarebbe realizzabile con un semplice DDL Costituzionale, sintetico e mirato ad  una modifica costituzionale “concertata” trasversalmente e “chirurgica” al pari di come avvenuto nella precedente Legislatura con l’estensione al Senato dell’elettorato attivo ai diciottenni – prosegue l’Avv. Gabriele Trimboli componente del gruppo consiliare <<Patto per San Pietro di Caridà>> –  così da concepire ed arricchire Palazzo Madama come “assemblea  aperta ai  territori regionali e metropolitani”, che avrebbe l’innegabile merito di  valorizzare i bisogni territoriali regionali e metropolitani senza disgregare l’unita’ dello stato italiano ed il vincolo di  solidarieta’ tra luoghi diversi  e già,ahimè, diversificati sotto il profilo del tessuto sanitario ed economico sociale  del paese. Ciò posto, – continua ancora l’Avv. Gabriele Trimboli – si darebbe veramente centralità alle realtà locali (la Regione Calabria) e nello specifico,altresì, al Presidente della Città Metropolitana di Reggio Calabria (che dovrà essere eletto a suffragio universale sul modello dei Sindaci nei comuni con più di 15.000 abitanti)  che avrebbe un peso politico di rilievo  sul Governo e sul Parlamento nazionale, nell’interesse dei nostri territori dell’area della Piana, attraverso un Senato “ristrutturato”, sul modello d’ispirazione tedesca, con l’obiettivo, tra gli altri, di rilanciare in ogni sede, locale e nazionale, i bisogni della sanità della Piana, a partire dagli Ospedali di Oppido e Polistena, rispettivamente da attivare e da potenziare con una riqualificazione ad hoc, fino all’Ospedale di Palmi, da realizzare in tempi milanesi (6 anni dal progetto definitivo presentato a giugno 2023).

Nel prosieguo  l’On.Candeloro Imbalzano – già Presidente  Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale della Calabria – ha sottolineato l’importanza della vicinanza continua della politica al territorio pianigiano, per coglierne  le esigenze e sviluppare battaglie politiche “permanenti” per lo sviluppo del comprensorio. Sanità territoriale, c.d. ospedali di montagna, zona economica speciale (ZES),Porto di Gioia Tauro, sostegno all’agricoltura con il Piano di Sviluppo rurale europeo 2021 – 2027 e completamento delle opere di derivazione della Diga del Metramo, fondamentale per lo sviluppo agricolo, turistico, energetico e montano del territorio “ALTA PIANA DEL MESIMA,” sono le problematiche che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi.    Inoltre, sulla viabilità veloce di tutta l’Alta Piana del Mesima – continua  Candeloro Imbalzano – si rende ineludibile il completamento del sistema stradale delle aree interne, anch’esso incompiuto, c.d. Pedemontana Piana di Gioia Tauro, premessa indispensabile per la costruzione dello svincolo autostradale sulla A/2 di Misimizzi – Laureana “già da tempo finanziato grazie anche alle nostre battaglie politiche congiunte negli anni scorsi”, con un espresso “ringraziamento  all’On. Francesco Cannizzaro (per il collegio camerale Reggio – Locri) per il continuo e proficuo lavoro svolto, nel luogo di elezione, con l’auspicio di una grande iniziativa congiunta, entro fine anno, per l’analisi, il monitoraggio e le concrete azioni da mettere in campo per il superamento delle criticità dell’intera Piana, unitamente alla partecipazione del Presidente della Regione Roberto Occhiuto, al quale ci si impegna a chiedere  l’immediato “sblocco” dello svincolo “Misimizzi” sulla A/2, attraverso un’interlocuzione diretta ed in sinergia istituzionale, con l’ANAS, per questa infrastruttura di accesso autostradale, che servirebbe tutta la costituenda Unione dei Comuni “Alta Piana del Mesima” di oltre 10.000 abitanti,quest’ultima idea, nata a Caridà nel 2019.

Infine, il Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria, Avv. Carmelo Versace – che è stato sensibile allo sviluppo del  territorio caridarese, come sottolineato,  durante il suo intervento, anche dal neo capogruppo della lista nr. 3“Patto per San Pietro di Caridà”,  Geom. Sergio Rosano,  sulla viabilità provinciale, tra le altre, la SP 61 e la SP 4, (ex SS 536), migliorate, grazie all’intesa avviata dalla Presidenza del  Consiglio Comunale in persona dell’Avv. Trimboli, in sede di Conferenza dei capigruppo “allargata” il 16.12.2019, attuata per merito dell’attivismo del Sindaco della Metrocity Versace, al quale i due amministratori caridaresi hanno dato atto delle risorse economiche impegnate per il comprensorio ben oltre 600.000 euro, nel periodo 2019 – 2023, seppur nelle ristrettezze dell’ente metropolitano, già falcidiato nei trasferimenti statali, a partire dal 2008, a causa del c.d. federalismo fiscale, fratello minore dell’autonomia differenziata, –  a conclusione del dibattito, ha sottolineato come l’autonomia differenziata rischia di spaccare il Paese e non tiene conto delle reali esigenze dei territori come la Calabria,dove, tra l’altro, la Regione, “dal 2014, per mancanza di coraggio e rappresentatività tiene per sé, pur non sapendole amministrare, le funzioni proprie della Città metropolitana di R.C., perché rappresentano un potere che non conviene delegare”.

San Pietro di Caridà – R.C. 11.08.2023