Saccomanno replica all’articolo apparso su Gazzetta del Sud
Al signor Direttore dottor Alessandro Notarstefano della Gazzetta del Sud – MESSINA
Al signor Presidente dottor Giovanni Morgante della Gazzetta del Sud – MESSINA
Al signor Francesco Altomonte, corrispondente della Gazzetta del Sud – PALMI
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OGGETTO: Diritto di replica ai sensi della legge sulla stampa
Gentile Direttore e Presidente della Gazzetta del Sud,
è comparso sul numero di oggi giovedì 25 ottobre 2018 un articolo dal titolo “Gli occupanti del Villaggio: <
Nel corpo dell’articolo si narra la vicenda degli occupanti dell’immobile abbandonato, sito in Comune di Rosarno, denominato Villaggio Italia e la pendenza di ben due procedimenti penali a carico di coloro che sono stati trovati in tale zona. Nella parte finale, senza alcun nesso o rilevanza, si riferisce di alcune dichiarazioni poste nei SIT di alcuni imputati-indagati, nelle quali si legge che “hanno tutti informalmente ed unanimemente ammesso di essere incoraggiati e sostenuti da Vincenzo Cusato, consigliere comunale di minoranza .. affinchè occupassero detta struttura con il proposito, più volte espresso dallo stesso Cusato e dall’avvocato (Giacomo, ndr) Saccomanno, di adoperarsi per mutarne, successivamente, la destinazione d’uso. … Secondo quanto appreso infatti, subito dopo avere letto le carte dell’inchiesta l’avvocato Saccomanno avrebbe inviato un esposto, tra gli altri, al ministro dell’Interno e al Prefetto di Reggio Calabria per denunciare il comportamento della polizia. Secondo il legale, infatti, alcuni agenti nel porre le domande agli occupamenti avrebbero tentato di fare ricadere la responsabilità su di lui ..”.
Ebbene, quanto indicato nel suddetto articolo e nel titolo risulta gravemente artefatto e non corrisponde al vero. Nelle informative non esistono dichiarazioni “ammesso di essere incoraggiati e sostenuti .. affinchè occupassero detta struttura con il proposito di adoperarsi per mutarne, successivamente, la destinazione d’uso ..”. Nei suddetti atti emerge, per come segnalato (note del 27.01.2017 e 10.09.2018), che le risposte dei soggetti interrogati sono tutte equali ed incollate e che, comunque, mai costoro avrebbero potuto affermare quanto verbalizzato dall’Ispettore Antonio Pirrottina -e non della Polizia-, in quanto non veritiere e non corrispondenti al vero. In ogni caso, non esiste quanto riportato in modo diffamatorio nell’articolo e nel titolo, avendo gli stessi solamente sostenuto nelle dichiarazioni contestate di veridicità che Cusato e Saccomanno li hanno solamente “incoraggiati a permanere moduli abitativi” in considerazione delle loro situazioni di disagio abitativo ed economico. Tanto è vero che il Consiglio Comunale ha anche nominato una Commissione di inchiesta sull’abbandono della struttura e sull’operato degli uffici.
Quindi, affermazioni false e di una gravità estrema in quanto tenderebbero a sostenere che l’istante e il consigliere Cusato abbiano indotto costoro alla occupazione promettendo di adoperarsi per mutarne, successivamente, la destinazione d’uso.
Poiché, l’istante aveva avuto notizie di un interrogatorio degli occupanti guidato dal verbalizzante isp. Antonio Pirrottina, già nella immediatezza dei fatti (27.01.2017), ha segnalato tale anomalia. Poi, quando gli atti sono divenuti pubblici, ha avuto la conferma della pesante anomalia esistente in tali verbali ed in data 10.09.2018 ha segnalato gli accadimenti, con un articolato esposto, al Ministro degli Interni, al Prefetto ed al Questore di Reggio Calabria ed al Dirigente del Commissariato di Gioia Tauro. In tale atto, però, i fatti sono molto articolati e riferiscono anche a diverse ed altre condotte inquietanti.
Precisato quanto sopra, risulta più che evidente il tentativo del verbalizzante isp. Antonio Pirrottina di condizionare l’interrogatorio e di creare situazioni inesistenti in danno dell’avv. Giacomo Saccomanno e del consigliere Vincenzo Cusato, che hanno solo sostenuto, dopo l’evento, i poveri occupanti elargendo viveri e quant’altro possibile ed hanno svolto l’azione politica che gli compete.
La condotta dell’indicato isp. Antonio Pirrottina è stata segnalata ritenendola non consona ai suoi doveri di ufficio ed è stato chiesto, per delle altre vicende, che venissero assunte tutte le determinazioni di legge, con espressa richiesta di informazione degli atti che saranno assunti.
In tale contesto, ove le persone interessate ed a conoscenza dei fatti sono pochissime (!!), non si comprende come il giornalista abbia potuto affermare della esistenza di una formale denuncia-querela, che naturalmente apprendiamo con soddisfazione in quanto palesemente infondata ed inveritiera, ma che consentirà all’istante ed a chi vorrà di poter comprovare quanto accaduto e di come viene gestita la delicata fase delle indagini giudiziarie.
Quando si afferma la verità non si teme nulla. Devono, invece, temere coloro i quali hanno deviato dalla corretta via della onestà, lealtà e legalità.
Si chiede, pertanto, che venga pubblicata, con lo stesso risalto e spazio, l’odierna rettifica, riservando ogni più opportuna ed adeguata azione, anche per i danni subiti, nei confronti di coloro che hanno consentito e portato alla evidente diffamazione in danno dello scrivente e del consigliere Vincenzo Cusato.
Lì, 25.10.2018.
Avv. Giacomo Francesco Saccomanno