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Rotary Club Palmi: A San Giorgio Morgeto, tra profumi d’eccellenza e sapori del bosco

In occasione del Word Polio Day, iniziativa globale per l’eradicazione della polio, la quale vanta decenni di impegno da parte del Rotary e dei suoi partner, oltre 2,5 miliardi di bambini hanno ricevuto il vaccino orale antipolio; il Rotary Club Pami presieduto dall’avv. Maria Stella Morabito, ha organizzato un tour speciale a San Giorgio Morgeto tra profumi d’eccellenza e sapori del bosco.
L’evento si è svolto domenica 9 ottobre, ed ha registrato la presenza di molti Club Rotary con i loro Presidenti, Past President e soci, ed è iniziato con la visita all’azienda artigiana CARPENTIERI PROFUMI, nata nel 1967 che crea con passione e professionalità profumi tipici che rievocano sensazioni ed emozioni del territorio. Le meravigliose fragranze calabresi: bergamotto, Gelsomino, Ginestra, Zagara, sono la base dei nostri prodotti, in particolare le fragranze ottenute dal Bergamotto.
Antonio Carpentieri ha spiegato con dovizia di particolari come nasce un profumo.
A seguire i rotaryani, dopo il saluto del sindaco di San Giorgio Dott. Salvatore Valerioti, con l’ausilio della guida del Presidente dell’Associazione Terra dei Morgeti Simone Suraci, hanno visitato l’antico borgo dalle nobili e antiche origini, ricco di palazzi storici e monumenti, come per esempio Palazzo Fazzari.
Simone Suraci ha raccontato la storia del borgo.
Plinio, Strabone e Proclo, narrano del popolo italico dei Morgeti; essi, secondo alcune ricostruzioni, avrebbero costruito una fortificazione attorno alla quale sarebbe sorto il primo insediamento. La leggenda colloca tale evento nell’anno 2349 a.C. e lo descrive quale opera del Re Morgete, figlio del Re Italo, della stirpe degli Enotri. Si narra, che il primo abitante della Calabria sarebbe stato Aschenez, nipote di Jafet, figlio di Noè. Circa 850 anni prima della guerra di Troia, Enotrio e Paucezio avrebbero sconfitto gli Aschenazi scacciandoli dalla Calabria. Enotrio avrebbe regnato 71 anni lasciando come erede il figlio Enotrio-Italo, il cui regno sarebbe durato 50 anni e che avrebbe avuto come successore Morgete, il quale, per la consuetudine dei suoi predecessori, avrebbe cambiato il nome dell’Italia in quello di Morgezia. Fu in suo onore che venne fondata Morgeto dove egli veniva adorato come un Dio. Nel IX secolo, la diaspora dei monaci bizantini, interessò anche il territorio di Morgetum e ne influenzò l’attività economica, culturale e religiosa. Essi edificarono un monastero dedicato a San Giorgio di Cappadocia ed una chiesa consacrata a Santa Maria dell’Odigitria o di Toxadura, che divennero un punto di riferimento per l’intero territorio e per le genti che vi abitavano. Come riporta San Nilo, quando vi furono le incursioni dei Saraceni che distrussero i centri della Vallis Salinarum e vi portarono la peste, Morgetum e il suo monastero non subirono alcun danno, anzi accolsero una parte dei profughi di Taureana.
I monaci, la cui presenza era volta a convertire al cristianesimo gli abitanti (che veneravano il Re Morgete quale dio), attribuirono l’incolumità alla protezione di San Giorgio e nel 1075 il nome Morgetum venne modificato in San Giorgio.
La visita è proseguita nella chiesa Matrice, dove il prof. Franco Greco ha spiegato le origini, forse ai Primordi dell’era cristiana: probabilmente essa apparteneva all’ Arcivescovato di Altano, ovvero Casignano, dove nacque Papa Sant’Eusebio, il cui pontificato durò fino al 310 d.C. sotto l’imperatore Costantino.
Secondo altre fonti, questa chiesa venne eretta sin dai tempi degli Apostoli, quando S. Pietro e S. Paolo vennero nelle Calabrie e per mezzo di vescovi da loro ordinati, diffusero la Fede in Cristo.
Fu S. Stefano da Nicea, Primo Arcivescovo di Reggio, che convertì le popolazioni della provincia tra cui anche i Morgeti.
Il nome della chiesa, è stato posto sin dai tempi degli apostoli, in onore all’Assunzione di Maria Vergine in cielo. La festa dell’Assunzione di Maria, risale ai tempi apostolici.
Incantevoli la statua di San Giacomo e quella di San Giorgio.
Dopo un momento conviviale, nel pomeriggio si è svolta la visita all’antico castello che ancora oggi conserva il suo fascino e al laboratorio del cestaio Aldo Mammoliti.
La presidente del Rotary avv. Stella Morabito, nel ringraziare i convenuti ha sottolineato l’importanza dell’evento che consente di salvare la vita a molti bambini.
Cristina Petea, si è soffermata sulla genesi dell’iniziativa, quando il 29 settembre 1979, un gruppo di volontari somministrò il vaccino orale antipolio presso un centro sanitario di Guadalupe Viejo, Makati, nelle Filippine. L’evento nella città di Manila era stato organizzato e presenziato dai Rotariani e dai delegati del Ministero della Sanità delle Filippine.
Il Presidente del Rotary James L. Bomar Jr. inaugurò ufficialmente l’iniziativa versando le prime gocce di vaccino nella bocca di una bimba; si aprì così la campagna di immunizzazione contro la poliomielite nelle Filippine, finanziata dal primo progetto 3-H (Health, Hunger and Humanity – Salute, Fame e Umanità) della Fondazione Rotary.
La campagna nacque dall’accordo sottoscritto qualche tempo prima da Bomar e dal Ministro della Sanità Enrique M. Garcia, in base al quale il Rotary e le Filippine si sarebbero impegnati a immunizzare contro la polio 6 milioni di bambini; il progetto pluriennale avrebbe comportato un costo di 760.000 dollari.
Il successo del progetto contribuì alla decisione di fare dell’eradicazione della polio una priorità per l’organizzazione. Nel 1985 il Rotary lanciò il programma PolioPlus e nel 1988 fu tra i tre membri fondatori della Global Polio Eradication Initiative (GPEI).
L’importanza dell’evento è stata rimarcata dal Presidente Commissione Distrettuale della Fondazione Rotary Francesco Socievole.
Caterina Sorbara