Rosarno, Nota Stampa Domenico Scriva capogruppo Fratelli D’Italia
Dopo una serie di fallimenti amministrativi, il sindaco si rende responsabile di un altro flop, la mala gestione della Scuola, che è una ulteriore dimostrazione, ove ve ne fosse ancora bisogno, di quanta inadeguatezza e pressapochismo distingue questa amministrazione.
Ben sette mesi di fermo scolastico sono trascorsi vergognosamente senza alcun interesse e cura verso le strutture scolastiche. Addirittura, l’inizio dei lavori di messa in sicurezza della scuola elementare e media del Bosco appaltati nel 2019, viene fatto coincidere con la riapertura della scuola, ll 28 settembre 2020.
Da anni alcuni, edifici scolastici sono abbandonati a se stessi senza un minimo intervento manutentivo, Scuola Materna Curva Laghi e una intera ala della scuola media di via Nazionale sono inagibili per infiltrazioni meteoriche. L’ascensore della scuola Media di via Convento che dovrebbe garantire il diritto allo studio a ragazzi disabili, è fuori servizio.
Perché non si è approfittato dei tanti mesi di fermo per la manutenzione delle scuole e per i lavori della scuola del Bosco ?
A causa dei vergognosi e colpevoli ritardi, l’appuntamento col nuovo anno scolastico si rileva un enorme disastro organizzativo per la mancanza di aule, dovuta allo spostamento della scuola elementare e media del Bosco. Disastro che avrebbero potuto essere evitato con normali ed economici interventi se solo si fosse operato nei lunghi mesi di chiusura delle attività scolastiche, con la eliminazione delle infiltrazioni del tetto della Materna di Curva Laghi, e del tetto della scuola Media di via Nazionale.
Solo Irragionevoli e incomprensibili ritardi?
O forse una discutibile e sciagurata volontà di una scelta politica che ha spinto il sindaco a trovare una diversa soluzione: affittare un immobile privato ed adibirlo in prossimità del nuovo anno scolastico a scuola? Spostando tra l’altro la data di apertura di 4 giorni, perché l’immobile non era ancora pronto.
Ci chiediamo quale logica di tutela degli interessi della collettività vi sia, nel decidere di destinare un finanziamento regionale di 106.000 euro per l’affitto di un palazzone privato anziché destinare la stessa somma per il ripristino delle scuole comunali. Un palazzone costruito per attività residenziale oltre 40 anni fa, che oggi si pretende di essere utilizzato per attività scolastica, e per il quale ci si chiede se sia stata preventivamente verificata la sussistenza dei requisiti di agibilità, richiesti dalle vigenti norme in materia di edilizia scolastica. Il dubbio sorge spontaneo, se dalla bozza di contratto di locazione allegato alla Determina della Responsabile dell’ufficio Tecnico, emerge la richiesta della Licenza di abitabilità e non del certificato di agibilità, in questo caso per uso scuola, ai sensi del Testo unico sull’edilizia n. 380/2001.
C’erà il tempo, c’erano i soldi, c’erano soluzioni alternative, perché dunque spendere soldi per affittare un immobile su cui incombe il dubbio circa la sua destinazione per uso scolastico?
Domenico Scriva
Capogruppo dei FdI in consiglio comunale