Si è concluso presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” di Rosarno, diretto dal Dirigente Scolastico professoressa Mariarosaria Russo, il percorso formativo sul topic “Bullismo e cyberbullismo” in collaborazione con l’Unipegaso e il Servizio Civile Volontario. Dopo l’introduzione della referente del bullismo, professoressa Cocolo che si è soffermata sul bullismo, quale fenomeno che da tempo preoccupa genitori, educatori e istituzioni e ha ribadito come bullismo e cyberbullismo tra i minori non siano un fenomeno isolato, ma spesso correlato a devianze sociali che si manifestano in un periodo di vulnerabilità, come l’adolescenza, è seguito l’intervento della referente di Educazione Civica professoressa Eleonora Contartese che ha focalizzato l’attenzione sulla ricerca di identità dei ragazzi che spesso si rifugiano nell’aggressività per affermare se stessi o per ottenere l’approvazione dei pari. Le cause alla base del bullismo possono essere molteplici: una bassa autostima, un ambiente familiare instabile, difficoltà relazionali o una scarsità di modelli positivi. I relatori tutti hanno inteso sottolineare che con il termine “bullismo” si intende un comportamento aggressivo e prevaricante da parte di un individuo o di un gruppo verso una vittima, spesso caratterizzato dalla ripetitività e dallo squilibrio di potere. Un minore che compie atti di bullismo può essere più propenso a sviluppare altre forme di devianza, come il vandalismo, il consumo di sostanze stupefacenti o l’adozione di modelli di comportamento violenti. Il bullismo può anche esporre la vittima a un elevato rischio di sviluppare disturbi psicologici, come depressione, ansia, autolesionismo e, nei casi più gravi, suicidio.
“L’intervento tempestivo è fondamentale” afferma la psicologa dottoressa Marta Tutino che ha creato un momento considerevole di confronto e dialogo diretto con la platea di giovanissimi, “per prevenire l’escalation del fenomeno e aiutare i minori a sviluppare comportamenti più sani. Le scuole, le famiglie e le istituzioni devono collaborare per creare ambienti sicuri e inclusivi. Programmi educativi che promuovano l’empatia, la gestione dei conflitti e la consapevolezza dei diritti degli altri sono essenziali per prevenire il bullismo. Le istituzioni scolastiche dovrebbero implementare politiche di tolleranza zero verso il bullismo e fornire supporto psicologico ai giovani coinvolti, sia come vittime che come autori.”
Di questo grave fenomeno di discute spesso al Piria di Rosarno. Anche durante questo seminario , gli alunni infatti sono stati chiamati a esporre il proprio pensiero critico e le dirette esperienze personali, hanno risposto ad un questionario anonimo proposto su google form. Molto interessanti sono stati gli interventi degli alunni della classe 1B del Liceo Scientifico, Indirizzo Scienze applicate, Carlo Marino che ha asserito. “E’ necessario parlare con persone di fiducia per arginare il bullismo, senza chiudersi in se stessi, in quanto il bullismo è una catena, i bulli sono narcisisti e bisogna fare molta attenzione”, mentre Giovanni Matalone ha dichiarato: “Per molte persone, il bullismo é visto come un argomento unilaterale, considerando solo le vittime, ma se ci giriamo dall’altro lato, i bulli non sono persone prive di sensibilità . Può essere la mancanza di affetto in famiglia, abusi, frequentazioni sbagliate, o l’aver subito bullismo precedentemente ad averli portati a scagliare la propria rabbia sui più deboli.” I giovani medmei hanno avuto l’opportunità di guardare e commentare il cortometraggio sul bullismo realizzato dall’ Istituto Alberghiero di Locri, già scuola diretta magistralmente dalla Preside Russo, sempre attenta ai bisogni educativi, sociali e psicologici degli studenti. Un plauso è stato offerto al prof. Fabio Auddino per la sceneggiatura e la passione dimostrata nei confronti dei ragazzi durante la realizzazione del cortometraggio. È stata una full immersione di due ore conclusasi con il saluto del dirigente scolastico Mariarosaria Russo che ha così chiosato: “Sebbene bullismo e cyberbullismo possano manifestarsi a tutte le età, è nei minori che il fenomeno assume una rilevanza particolare, soprattutto per le possibili implicazioni che può avere sul loro sviluppo psicologico e sociale. Non si tratta, infatti, di un comportamento isolato, ma spesso è legato a fenomeni di devianza sociale che includono comportamenti antisociali, criminalità giovanile e abbandono scolastico. La scuola ha, pertanto, una fondamentale funzione educativa,quella di estirpare la persistente cultura basata sull’intolleranza e sulla stigmatizzazione della diversità intervenendo con azioni efficaci per contrastare il fenomeno.
Di questo grave fenomeno di discute spesso al Piria di Rosarno. Anche durante questo seminario , gli alunni infatti sono stati chiamati a esporre il proprio pensiero critico e le dirette esperienze personali, hanno risposto ad un questionario anonimo proposto su google form. Molto interessanti sono stati gli interventi degli alunni della classe 1B del Liceo Scientifico, Indirizzo Scienze applicate, Carlo Marino che ha asserito. “E’ necessario parlare con persone di fiducia per arginare il bullismo, senza chiudersi in se stessi, in quanto il bullismo è una catena, i bulli sono narcisisti e bisogna fare molta attenzione”, mentre Giovanni Matalone ha dichiarato: “Per molte persone, il bullismo é visto come un argomento unilaterale, considerando solo le vittime, ma se ci giriamo dall’altro lato, i bulli non sono persone prive di sensibilità . Può essere la mancanza di affetto in famiglia, abusi, frequentazioni sbagliate, o l’aver subito bullismo precedentemente ad averli portati a scagliare la propria rabbia sui più deboli.” I giovani medmei hanno avuto l’opportunità di guardare e commentare il cortometraggio sul bullismo realizzato dall’ Istituto Alberghiero di Locri, già scuola diretta magistralmente dalla Preside Russo, sempre attenta ai bisogni educativi, sociali e psicologici degli studenti. Un plauso è stato offerto al prof. Fabio Auddino per la sceneggiatura e la passione dimostrata nei confronti dei ragazzi durante la realizzazione del cortometraggio. È stata una full immersione di due ore conclusasi con il saluto del dirigente scolastico Mariarosaria Russo che ha così chiosato: “Sebbene bullismo e cyberbullismo possano manifestarsi a tutte le età, è nei minori che il fenomeno assume una rilevanza particolare, soprattutto per le possibili implicazioni che può avere sul loro sviluppo psicologico e sociale. Non si tratta, infatti, di un comportamento isolato, ma spesso è legato a fenomeni di devianza sociale che includono comportamenti antisociali, criminalità giovanile e abbandono scolastico. La scuola ha, pertanto, una fondamentale funzione educativa,quella di estirpare la persistente cultura basata sull’intolleranza e sulla stigmatizzazione della diversità intervenendo con azioni efficaci per contrastare il fenomeno.