Rosarno, irrisolta la questione dei dipendenti del consorzio di bonifica
Malgrado le numerose denunce, comunicati stampa, stati d’agitazione, impegni presi e non mantenuti, incontri in Prefettura e alla Regione Calabria, continua ad essere irrisolta la questione relativa alle mancate retribuzioni dei lavoratori del settore irriguo e dei dipendenti in forza al Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino di Rosarno. Oltre al mancato pagamento delle spettanze maturate da mesi ai dipendenti, ormai da anni i lavoratori del settore irriguo vivono una situazione di precarietà e, se già nel 2015 molti di loro hanno subito la riduzione delle giornate lavorative con le negative ripercussioni a livello economico e contributivo, oggi, in previsione della nuova stagione irrigua, si pone con maggiore intensità il gravissimo problema della non assunzione. La riduzione dei livelli occupazionali dei lavoratori del settore irriguo scaturisce dalla difficile situazione economico finanziaria del Consorzio principalmente riconducibile alla drastica riduzione dei contributi regionali per la manutenzione delle OO.PP. di bonifica (ex L.R. 26/75) e degli impianti irrigui consortili (ex L.R. 11/2003) ma anche ai crediti vantati dagli stessi e riferiti alla gestione dei lavoratori forestali e non solo. Fino a cinque anni fa, infatti, la Regione Calabria garantiva ai consorzi l’erogazione di contributi annui per tale attività manutentiva. Questi importi, sono stati ridotti fino ad arrivare dal 2015 all’azzeramento dei capitoli dedicati a queste finalità. In questo contesto oltre alle mancate garanzie occupazionali di diverse unità lavorative in forte discussione è l’erogazione di qualità e l’efficienza dei servizi irrigui, primari per un ente consortile, così come la salvaguardia e la sicurezza di un territorio prevalentemente agricolo come quello della Piana di Gioia Tauro già gravemente martoriato da un alto tasso di disoccupazione.
In virtù della gravissima situazione creatasi all’interno dell’ente consortile chiediamo altresì al governo regionale come mai dopo anni dal collaudo della diga sul Metramo e dopo tutti i pareri positivi avuti dai vari organi di controllo, ancora oggi non è stata data a tale consorzio la concessione per l’uso plurimo delle acque che avrebbe senza alcun dubbio un ritorno occupazionale ed economico per l’intero territorio.
Rinnoviamo pertanto la richiesta di un incontro urgente e non più rinviabile al Prefetto di Reggio Calabria, la convocazione di un tavolo alla presenza del Presidente della Regione Calabria, dell’Urbi, del Consorzio sopra citato e delle associazioni datoriali Cia, Confagricoltura e Coldiretti al fine di scongiurare l’ennesimo problema occupazionale e salariale del nostro territorio. Certi di un positivo riscontro al fine di evitare eventuali problemi di ordine pubblico e tensioni sociali, trascorsi dieci giorni dalla data odierna Ci autoconvocheremo con la partecipazione compatta di tutti i lavoratori presso la Prefettura di Reggio Calabria.
Rosarno, 15.11.2016
Celeste Logiacco Biagio Dimasi
Segr. Gen. Flai CGIL Compr. Gioia Tauro Comp. Segr. Fai Cisl Reggio Calabria