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Rosarno, il Piria onora la figura di Vincenzo Lacquaniti a 50 anni dalla sua morte con un concorso

Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte dell’illustre rosarnese Vincenzo Lacquaniti (1905 – 1971), giornalista, scrittore, storico, poeta e musicista, l’Istituto di istruzione superiore “Piria”, diretto da Mariarosaria Russo, ha bandito un concorso, riservato agli allievi delle prime, seconde, terze e quarte classi, con l’obiettivo dir onorarne la la memoria e additarlo alle nuove generazioni quale “esempio encomiabile di impegno civile e culturale, nonché di amore profondo per la terra natale”. Il concorso ha per tema “La figura e l’opera di Vincenzo Lacquaniti, con riferimento al contesto storico locale compreso tra gli anni venti e gli anni sessanta del secolo scorso”.
Gli studenti dovranno realizzare un elaborato individuale, a scelta tra: tesina, poesia, videoclip, racconto fotografico, podcast, e-Book, da consegnare entro il prossimo 20 maggio. Sul sito web dell’Istituto è stato allestito un apposito blog,, dove si potranno reperire notizie e materiali utili per le ricerche.
Per i vincitori del concorso la scuola mette a disposizione 3 borse di studio del valore di euro 300 per i primi tre classificati, oltre tre dipinti su tela di Antonio Lacquaniti. Ai primi dieci classificati andrà il volume “La storia di Rosarno, da Medma ai nostri giorni” di Giuseppe Lacquaniti (Romano Editore, 2019, p. 711). La cerimonia di premiazione avrà luogo il 4 giugno 2021, ore 9.30, nell’auditorium del Liceo scientifico.
“L’evento rappresenta un’ulteriore occasione – ha commentato la preside Russo nel presentare la manifestazione – per fare meglio conoscere ai giovani la vita e le opere di un illustre concittadino, che ha speso l’intera esistenza a raccontare le vicende della sua città, quale corrispondente di quotidiani nazionali e della Gazzetta del Sud, di cui è stato collaboratore sin dalla fondazione. Ancora oggi nelle scuole si cantano le sue canzoni folk, “Calabriseda duci”, “A vindigna” e “Paradisu calabrisi”, che nel 1952 vinse il “Microfono d’argento”, concorso radiofonico della RAI presentato da Nunzio Filogamo. Celebri sono i suoi bozzetti poetici raffiguranti luoghi del cuore della sua Rosarno, come degna di menzione è la tragedia “La figlia del fattore” (1937), di ispirazione dannunziana. Tra l’altro, Vincenzo Lacquaniti merita di essere ricordato – ha concluso la Russo – per avere, negli anni di milizia culturale, raccolto una mole di materiale storiografico riguardante la “sua” Rosarno, con l’intento di scriverne la storia. La morte purtroppo glielo impedì. Sarà il figlio Giuseppe a raccogliere il testimone e tradurre in realtà quel tanto agognato proposito paterno”.