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Rosarno, gli studenti del Piria in alternanza scuola-lavoro con il Senato della Repubblica-bentornato Ministro Salvini

Una convenzione sul piano nazionale stipulata tra il Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” di Rosarno Mariarosaria Russo e il Senato della Repubblica, rappresentato per l’occasione dal Vice segretario generale Dott. Alfonso Sandomenico ha consentito alle studentesse e agli studenti del Liceo Scientifico di svolgere un singolare percorso di Alternanza Scuola Lavoro, confrontandosi, collaborando e cooperando con la community di Senato Lab. Gli studenti sono stati impegnati nella stesura del Disegno di Legge “Disposizione in Materia di Apologia mafiosa”, per il quale l’Istituto ha ricevuto la menzione speciale per l’originalità, la creatività e per la capacità con cui il Dirigente Scolastico, gli studenti e le docenti Eleonora Contartese, Caterina Fassari, Ivana Malara e Vera Violi hanno saputo elaborare e redigere un DDL perfettamente rubricato nei sui 6 articoli su una tematica di rilievo che intende diffondere una nuova cultura di trasparenza delle coscienze e degli open data della pubblica amministrazione, per contrastare l’illegalità e la corruzione e pervenire al vero concetto di legalità, sia in ambito locale quanto in quello nazionale.
Gli studenti hanno lavorato utilizzando la piattaforma on-line Senato Ragazzi –Lab, seguendo tutto l’iter con l’apposizione della cofirma del Disegno di Legge nel mese di aprile, analogamente a quanto avviene nella procedura parlamentare; la presentazione degli emendamenti, in particolare un emendamento all’Art. 5; la votazione dell’ emendamento e la votazione finale dal 9 al 19 maggio articolo per articolo e poi nel suo complesso.
Il percorso, inoltre, suddiviso in 12 ore per l’attività preliminare di redazione del progetto formativo e 12 ore con riferimento all’attività di redazione del DDL e ulteriori connesse alla discussione telematica, ha stimolato nei ragazzi la consapevolezza dei meccanismi di formazione di una legge e delle mediazioni necessarie che scaturiscono da un dibattito articolato; approvare le leggi, infatti è uno dei compiti più importanti assegnati al Parlamento dalla Costituzione.
Gli studenti hanno presentato il Disegno di Legge che ispirandosi al principio costituzionale sancito all’art. 21 della Costituzione italiana, e agli artt. 414-302-303 c.p., punisce chiunque fa apologia della mafia attraverso l’esaltazione positiva di atteggiamenti e linguaggi tipici della cultura mafiosa e chiunque pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi della cultura mafiosa oppure le finalità antidemocratiche proprie della mafia esercitando una forza di suggestione e di persuasione tale da poter stimolare la commissione di altri fatti criminosi, corrispondenti o similari a quello esaltato.
Il Dirigente Scolastico Mariarosaria Russo, orgogliosa del lavoro svolto, su invito del Senato, avrà l’occasione di dimostrare le competenze acquisite dagli studenti, anche sul piano giuridico, a Palazzo Madama.
Pertanto alla criminalizzazione e penalizzazione mediatica a cui viene costantemente sottoposta la città di Rosarno il Piria risponde che per riprendere il cammino della rinascita civile è necessario che anche la stampa, nell’assoluta libertà,ci aiuti ad evitare confusioni che destabilizzano l’opinione pubblica,creano isolamento e inconsapevolmente nutrono la ‘ndrangheta;bisognerebbe fare emergere,altresì,i fermenti culturali positivi come antidoto all’arroganza criminale, evitando di cavalcare l’onda di una distorta informazione artatamente orientata livida e truccata, con l’intento di penalizzare ancora e per l’ennesima volta un’intera comunità.
Alcune notizie finalizzate a delegittimare chi ci governa ,ma nel contempo accrescendone il consenso,purtroppo minano anche la credibilità di chi sul territorio spende le proprie energie per offrire ai propri studenti un’opportunità straordinaria di crescita globale.
Si è polemizzato anche sul fatto che l’Auditorium del Liceo,l’unico spazio agibile della città, abbia ospitato il Senatore Salvini,attuale Ministro,sottacendo che nell’ultimo decennio lo stesso auditorium ha ospitato Autorità politiche di tutti i partiti,perché la scuola è pluralismo e confronto e disconoscendo,altresì, che l’autorizzazione è stata concessa su richiesta dei consiglieri comunali,deliberata dal Consiglio d’Istituto(Organo Collegiale), trasmessa per competenza alla città Metropolitana con relativa liberatoria firmata dai richiedenti.
Piuttosto che fare una radiografia familiare, fermo restando che i parenti non si scelgono, sarebbe stato interessante ricordare che il Piria di Rosarno,diretto da ben undici anni dalla preside Mariarosaria Russo, è stata la prima scuola in Italia,sin dal 2007, ad aver attivato i protocolli con le procure , la magistratura,le forze dell’ordine imbastendo una sorta di task force pedagogica che ha consentito a tanti studenti appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta di dissociarsi dalle proprie famiglie e di intraprendere il cammino virtuoso della legalità; che il Piria di Rosarno,che ha istituito il Premio Nazionale Valarioti Impastato, ha combattuto sempre accanto alle forze dell’ordine e che,tra le innumerevoli azioni a sostegno degli operatori di giustizia, quando il Procuratore Giuseppe Lombardo è stato minacciato dai clan,è stato sostenuto da studenti,docenti e dalla stessa preside in Aula bunker durante il processo Meta per esser poi simbolicamente “adottato”dall’Istituto; che gli studenti del Piria sono stati promotori della più significativa manifestazione antimafia svoltasi a Rosarno, e che hanno coltivato i terreni confiscati producendo l’olio della legalità intitolato al Giudice Rosario Livatino.
Sarebbe stato interssante chiedersi come mai magistrati del calibro di Pignatone e Prestipino, Gratteri e De Raho,Lombardo e Di Palma,Musolino e Colombo,Sabella e Sferlazza, Creazzo e Minniti,Cotronei e Di Palma, Cerreti e Cosentino,Salvati e Di Nicola,Manzini e D’Onofrio,Mollace e Lepore,Arcadi,Di Landro, De Bernardo, centinaia di esponenti delle procure e delle forze dell’ordine,il Ministro Minniti, Il Ministro Galletta ,il Ministro Lanzetta,,il Viceministro Bubbico,sottosegretari,parlamentari,Bertinotti,Casini,eurodeputati,prefetti e questori,il Presidente del Senato Piero Grasso,centinaia di Autorità militari, giornalisti esemplari come Federica Angeli,Arcangelo Badolati,Michele Albanese,Giovanni Bianconi, Gaetano Savatteri Grazia Graziadei(tg1),Fabrizio Frullani(tg2), Claudio Cordova e Antonino Monteleone,Gregorio Corigliano e Demetrio Crucitti, Francesco Condoluci e Valentina Loiero,Beppe Tizian e Isaia Sales, le tv francesi e tedesche,venendo al Piria hanno sostenuto e certificato,con le loro preziose testimonianze, un percorso rivoluzionario secondo il quale solo attraverso una rivoluzione culturale e delle coscienze si può approdare ad una rivoluzione sociale che metta in rete le forze sane della società e che possa disintegrare le mafie poiché la sola forza repressiva non basta!
Uno sforzo educativo immane che sta dando frutti concreti,perché consente l’immissione nel contesto sociale di nuove energie liberate dai pericolosi virus della cultura mafiosa quindi capaci di innestare processi virtuosi di crescita culturale nel tessuto di una società da troppo tempo malata e che ha bisogno dal proprio interno di mettere in circolo gli anticorpi del rinnovamento in modo da offrire alle nuove generazioni l’opportunità di edificare una società improntata sull’esercizio pieno e senza fuorvianti condizionamenti dei valori primari della libertà,della giustizia ,del rispetto dell’altro;con la metodologia della pedagogia delle scelte responsabili l’Istituto è stato impegnato in una mobilitazione didattica,una vera e propria svolta che ha abbattuto il muro del rigetto della giustizia che diventa sommaria ,della legalità interpretata come respingimento per introdurre una collaborazione in cui la legalità viene costruita insieme da chi la invoca e anche da chi proviene da contesti inquinati,da luoghi,condizioni e vicende in cui è stata violata.
Anche i figli di mafia hanno avuto questa opportunità e l’hanno colta tanto da costruirsi un percorso di vita alternativo;convincersi che non si sia liberi di scegliere e che l’appartenenza sia una colpa,significherebbe alimentare “la fabbrica dei mafiosi” uccidendo la speranza e fornendo l’assist alla criminalizzazione mediatica,perché enfatizzare a tutti i costi un complesso fenomeno qual è la ‘ndrangheta dà visibilità a chi la contrasta falsamente per camuffare le proprie incapacità, inadempienze ed altre nefandezze.
Gli studenti hanno imparato a costruire un rapporto umano senza pregiudizi e senza subire il fascino dei falsi miti ,riflettendo sul valore della scelta doverosa per qualsiasi cittadino chiamato a decidere da che parte stare prima che il piano inclinato dei silenzi e della rassegnazione li conduca ad una scelta obbligata,perché la ‘ndrangheta combatte la sua guerra non solo con le armi,ma soprattutto con la delegittimazione e le false verità.
E non dimentichiamo,l’area grigia abituata a fare affari e a spartire interessi all’ombra della mala pianta criminale, i poteri forti e deviati,le stanze di compensazione dove siedono esponenti delle istituzioni e degli apparati apparentemente sani dello Stato ,gli architetti del male,gli uomini delle tenebre che decidono,di concerto con la ‘ndrangheta, quando azionare la macchina del fango per frenare qualunque percorso virtuoso che possa contrastare i loro programmi e scardinare equilibri precostituiti.
Una generazione ha fallito. Lasciamo che un’altra si possa misurare. I cittadini onesti saranno in grado,pur nella consapevolezza dell’asfissiante e devastante presenza della ‘ndrangheta nella piana di Gioia Tauro, di discernere e di decidere se declinare il noi mettendo in campo strategie di intervento atte a ripristinare i valori etici o cedere il passo alla rassegnazione.
E’ la storia del singolo che deve essere posta al centro delle nostre riflessioni ,consapevoli del fatto che ognuno risponde responsabilmente per le proprie azioni e non certamente per i legami parentali che non possono essere annullati,ma dai quali si possono prendere le distanze. Quale miglior luogo avrebbe potuto scegliere Salvini per il suo iniziale saluto alla Calabria se non il Piria di Rosarno?
La Calabria è una regione complessa , con una pervasiva presenza della ‘ndrangheta,costretta ad affrontare perennemente le ondate consistenti di migranti e l’endemica mancanza di lavoro, ma è anche un polo d’eccellenza nell’ istruzione e nell’archeologia, nell’enogastronomia e nelle bellezze naturali e paesaggistiche,una regione che sta tentando di riprendere un cammino di normalità con il sostegno delle istituzioni che non possono rimanere indifferenti , ma devono essere capaci di delimitare in maniera netta ed inequivocabile il bene dal male,evitando che prenda il sopravvento la confusione con effetti destabilizzanti, individuando e sostenendo la parte sana della collettività. Il fango irradiato nel mucchio è un modo evidente di creare isolamento e favorire la ‘ndrangheta frenando quel cammino virtuoso, ideale e concreto verso la vera e piena legalità. Quando la rivoluzione fa paura, il modo più semplice ed efficace per tarpare le ali è quello di sollevare ombre dietro alle quali ci sono armi puntate di chi questo cambiamento non lo vuole.
Quello che la ‘ndrangheta e i poteri forti devono temere è il coraggio delle idee che potrà liberare per sempre quel palmo di territorio strategico che è la nostra coscienza dalla sanguinosa cupidigia che ha fatto perdere alla Calabria decenni di opportunità di sviluppo e all’Italia intera l’intelligenza dei nostri giovani che anziché intraprendere la via della ricerca,dell’impresa,del lavoro sono stati vittime di un furto di futuro drammatico contro il quale noi vogliamo impegnarci a fondo imparando la lezione che i giovani studenti rosarnesi e i tantissimi cittadini onesti calabresi hanno saputo dare in questi anni all’Italia intera.
E allora bentornato Ministro Salvini in Calabria,l’attendiamo ancora una volta a Rosarno,città della cultura e dell’accoglienza.