Rizziconi, presentato il docufilm su Don Francesco Riso
E’ stato presentato a Rizziconi nella chiesetta del SS. Rosario il docufilm sull’eroico comportamento tenuto dal sacerdote gioiese Francesco Riso, nel corso del cannoneggiamento tedesco che ha interessato la cittadina pianigiana nel lontano 6-7 settembre 1943 in cui morirono 17 persone.
Dopo i saluti di don Nino Larocca, parroco della cittadina pianigiana, il numeroso pubblico presente è stato coinvolto ed emozionato dall’intensa e coinvolgente introduzione dell’autore, il giornalista-scrittore Antonino Catananti Teramo.
Intitolato “Riso tra le schegge” e prodotto dall’Associazione Culturale “Novecento”, nel documentario, curato da Catananti Teramo per il montaggio di Antonino Militano, dopo una premessa sulle azioni militari che hanno preceduto il bombardamento, sono scorse le sequenze inedite di una video-intervista realizzata nel 1985 proprio con don Riso nei luoghi della strage.
Quindi, sull’esempio della lodevole condotta del sacerdote, messaggio centrale del filmato, è stato il rifiuto della guerra e di ogni forma di violenza per ribadire e trasmettere ai giovani i valori della pace e della solidarietà.
Nativo di Gioia Tauro, il coraggioso protagonista della vicenda negli anni di guerra si trovava a Rizziconi per svolgere la sua prima attività pastorale, “appena uscito dal quadrato” del seminario di Mileto.
Dopo lo sbarco alleato a Reggio Calabria, il 3 settembre del 1943, mentre il piccolo centro veniva ripetutamente cannoneggiato dai tedeschi in ripiegamento verso le alture tra Nicotera-Monte Poro e con quasi tutta la popolazione in fuga a rifugiarsi nelle campagne, l’eroico Francesco Riso (1914-2000), “sfidando le schegge” della furia nazista, con istinto altruistico, rimaneva nelle strade del paese e si dava un gran da fare per soccorrere i feriti e dare l’estrema unzione ai poveri moribondi, fino a coprire i corpi dilaniati.
Un episodio, questo di Rizziconi, che, come lo stesso Catananti ha sottolineato:” al contrario di quanto confusamente pubblicato anche di recente, non può più considerarsi “misconosciuto” e dalle fonti scarsissime”.
Infatti è grazie soprattutto all’ultraventennale lavoro di ricerca condotto con passione e rigore dallo stesso Antonino Catananti Teramo e sfociato, tra l’altro, anche in un apprezzata pubblicazione che recupera pienamente l’anima emozionale del racconto nelle varie fasi dell’evento sulla base della testimonianza diretta di decine di superstiti e di vari documenti originali (Lo Sbarco in Continente-Il Bombardamento tedesco del 6 settembre 1943, Città del Sole Edizioni-RC, 2006). Inoltre, grazie all’attività di schedatura da parte di Catananti Teramo e della prof. Donatella Arcuri, dal 2016 l’evento, inserito nell’Atlante delle Stragi commesse dai nazifascisti in Italia nel periodo 1943-‘45(promosso dall’Istituto “Ferruccio Parri” di Milano e dall’ANPI nazionale), è da considerarsi ormai pienamente “ufficializzato” e reso fruibile a livello mondiale.
Certamente, come per ogni ricerca, altre preziose notizie sull’evento, se fondate e verificate, non potranno che rendere sempre più esauriente questa importante pagina di storia.
Nota veramente dolente, invece, è che il paese di Rizziconi non ha ancora ottenuto da parte della preposta commissione parlamentare la pur richiesta medaglia al valore civile.
Una falla che, ancora una volta, ha lasciato seppelliti nel “dimenticatoio della burocrazia statale” l’eroico don Riso e i poveri 17 martiri rizziconesi.
Tra il compiacimento generale, la manifestazione si è conclusa con gli interventi dei rappresentanti di alcune delle numerose associazioni presenti: sig.na Maria Albanese(Fondazione Opera S.Francesco d’Assisi), Ten.Alberto Cafarelli (Istituto Nastro Azzurro Decorati-Reggio Cal.), Sandro Vitale (Anpi-Reggio Cal.), Franco Russo (Anpi-Palmi).
Caterina Sorbara