Rizziconi, intervista a Michele Lemma Flower Designer
Rizziconi, popoloso comune della Piana del Tauro, viene ricordato per la splendida “Affruntata” , per il pittore astralista Saverio Ungheri, per Francesco Carbone e Ugo Arcuri.
Oggi tanti sono i giovani di Rizziconi che si contraddistinguono per la laboriosità, l’impegno nel sociale, nell’ arte e nella cultura, tra questi un posto di rilievo lo occupa Michele Lemma apprezzato Flower Designer dall’animo nobile e raffinato.
Siamo andati a trovarlo e ci ha rilasciato la seguente intervista.
1) QUANDO HAI SCOPERTO L’AMORE PER I FIORI E COME SEI RIUSCITO A TRASFORMARLO NELLA TUA PROFESSIONE?
L’amore per i fiori mi appartiene da sempre.
Non amo soltanto i fiori, mi piace molto creare. Adoro la bellezza della creazione.
C’è un grande lavoro dietro ad ogni allestimento.
La professione è nata quasi per gioco. Da piccolo in Parrocchia mi occupavo degli allestimenti nelle solennità importanti.
Ho capito che questo mi piaceva, quando una mia amica, scherzando ha detto che quando si sarebbe sposata, avrei dovuto addobbare la chiesa.
Preciso che allora lei non era nemmeno fidanzata.
Dopo qualche anno, al momento del suo matrimonio, è venuta a trovarmi rifacendomi la proposta. Ho accettato e subito dopo il matrimonio, molte altre spose sono venute a cercarmi con la stessa richiesta.
In quel periodo frequentavo l’università e avevo altri progetti, però nel preparare la chiesa mi sono reso conto che era gratificante. Mi piaceva davvero e soprattutto mi rendeva felice vedere la gioia e la soddisfazione degli sposi.
Da lì è partito tutto, non senza difficoltà, anche se la gioie e le soddisfazioni che ricevo quotidianamente, hanno trasformato questo lavoro nella mia ragione di vita.
2) COSA VUOL DIRE PER TE ESSERE UN FLOWER DESIGNER?
Guardi questo è un “parolone” nato da poco. Io resto una persona umile che ama lavorare con i fiori e per i fiori. Io amo gli eventi e non il business.
Metto sempre il mio cuore. Devo essere io a curare il tutto con cuore, mente e braccia.
In particolare voglio essere scelto per la mia anima.
3) HAI UNA FONTE D’ISPIRAZIONE QUANDO CREI LE TUE COMPOSIZIONI?
Si, i miei viaggi. Viaggiare è importante. Io osservo tutto e scopro tante cose e tanti stili diversi.
4) COME DESCRIVERESTI IL TUO STILE?
Semplice. Uno stile del cuore.
5) QUAL E’ IL TUO FIORE PREFERITO, QUELLO CHE SENTI PIU’ VICINO ALLA TUA ANIMA?
Decisamente la rosa, non solo perché appassisce dopo tanto tempo, ma anche perché ogni colore esprime un sentimento e un’emozione diversa.
Le rose parlano attraverso i loro colori, così come parla la mia anima.
6) QUALE CONSIGLIO TI SENTI DI DARE A CHI PER LA PRIMA VOLTA SI AVVICINA A QUESTA PROFESSIONE?
Guardi, non è facile come sembra, perché non basta saper fare un fiocco.
C’è un grandissimo lavoro dietro, ci sono notti insonni e spesso all’alba sono già all’opera, ma soprattutto ci vuole tanto amore, senza il quale nessun fiore sboccerebbe.
Caterina Sorbara