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Riceviamo e pubblichiamo. Nota stampa Uniti per Polistena

Nell’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza che sostiene l’Amministrazione guidata dal Sindaco Michele Tripodi, ha approvato un ordine del giorno “Per l’acqua pubblica contro ogni privatizzazione” nel quale si appalesano molte contraddizioni che denotano lo stato confusionale nel quale questa Amministrazione, oramai logora ed appiattita sul suo Capo, fa trasparire nella sua attività (o inattività) quotidiana.
Nel documento, con un’acrobatica argomentazione che va dalla lotta alle privatizzazioni dei servizi pubblici alla richiesta alla Regione di fermare la propria riforma in attesa delle norme sulle privatizzazioni (sic!), la stessa amministrazione si loda per aver “sempre cercato di mantenere i servizi essenziali “in autoproduzione” favorendo così la stabilizzazione di lavoratori ex di pubblica utilità e socialmente utili per assicurare la corretta erogazione, il cui costo del lavoro è in parte sostenuto dai bilanci degli enti locali”, dimenticando però la lotta dei lavoratori LSU/LPU per vedersi riconoscere delle ore di lavoro in più pagate con fondi statali, l’affidamento a ditte esterne “private” della servizio di pulizia manuale delle aree mercatali ed altre aree comunali, oltre ad un’unità, ore 24 settimanali, per giorni 6 ore per la raccolta rifiuti, tra cui spazzamento delle strade comunali, raccolta porta a porta e dallo sfalcio di potatura degli alberi (vedi determinazione n. 3 del 12/01/2023, 2 giorni dopo la pubblicazione sul sito del Comune dell’Ordine del Giorno approvato!), o la gestione dell’isola ecologica (discarica?) con annessi noleggi per decine di migliaia di euro.
La riforma osteggiata dall’amministrazione Tripodi prevede invece la creazione di un’unica azienda regionale che si occupi di servizio idrico, cioè la gestione delle reti idriche (con investimenti nella manutenzione), della depurazione (con investimenti nello sdoppiamento delle reti fognarie e della gestione dei depuratori) e della fornitura del prezioso liquido (con la bollettazione e la riscossione) attraverso la SORICAL, e della gestione dei rifiuti, cioè la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti con la relativa bollettazione e riscossione.
E forse è proprio la bollettazione e la riscossione che preoccupano l’amministrazione Tripodi: il Comune di Polistena riscuote tra il 25 ed il 30% delle somme messe a bilancio per queste due voci e presumibilmente su questo ha basato i propri successi elettorali (esclusivamente ridotti alle elezioni comunali).
Per quanto riguarda il servizio idrico il passaggio alla gestione regionale potrebbe attivare quegli investimenti necessari all’adeguamento della rete idrica comunale che, nonostante gli ingenti investimenti dei primi anni 2000, si ritrova a disperdere un’enorme quantità del prezioso liquido con ingente perdita per le casse del Comune il quale riesce a fatturare solo una parte dell’acqua immessa nella rete: su 1.100.000 metri cubi forniti da SORICAL nel 2019, non tenendo conto delle migliaia di metri cubi immessi nella rete dai pozzi comunali, il Comune ne ha fatturati solo 750.000!! (dati comunicati dalla Ripartizione Contabilità e Bilancio).
Prova delle carenti condizioni in cui si trova la rete idrica comunale sono i continui guasti alla rete ed alle fonti di captazioni (vedi avviso dell’11 gennaio scorso, “Fato cinico e baro!”) e le ripetute carenze durante la stagione estiva, a poco servendo la creazione di nuovi pozzi che pompano acqua in un colabrodo.
Inoltre, la SORICAL è una società a totale controllo pubblico con azionista di maggioranza la Regione Calabria e azionisti di minoranza tutti (!) i comuni della Calabria. Probabilmente è questo quello che spaventa il nostro Sindaco: sapere di perdere una fonte di consenso a fronte di una partecipazione ad una società in cui non avrà alcuna voce in capitolo non riuscendo negli anni a creare una rete di rapporti istituzionali e politici tali da permettere a Polistena di avere il ruolo che merita, come dimostrano le ultime elezioni per la Città Metropolitana o per il Consiglio delle Autonomie Locali presso il Consiglio Regionale.
Invitiamo, infine, l’Amministrazione Comunale a porsi a fianco di tutte le attività di ristorazione rispettose delle regole di convivenza civile in questo momento di crisi inflazionistica invece di augurarsene la chiusura in un eccesso solforoso di bibite gassate ed erbette di campo.
Polistenesi aprite gli occhi e non vi fate più abbindolare!

l’Associazione
UNITI per POLISTENA