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Quali pericoli per bambini e adolescenti nell’uso distorto dei Device? Se ne parlato a Polistena

La società tecnologica tutti i giorni ci consegna situazione  che dovrebbero farci riflettere rispetto all’uso distorto che i più giovani e adolescenti fanno di apparecchi come smartphone, tablet, computer ecc.

Un mondo oscuro ed in continua evoluzione e che fa registrare fenomeni che comunemente vengono definiti i “pericoli della rete”-Fenomeni  di cyberbullismo, di violenze virtuali, di dipendenza dagli strumenti digitali fino al punto che per l’87% dei ragazzi i “LIK” sono molto importanti  nella loro vita quotidiana.

Forse è arrivato il momento per famiglie, Scuole, Istituzioni esperti ed operatori del settore incominciare a porsi, concretamente, la domanda se  questi fenomeni debbono essere arginati con misure precise?

La Libera Università Pegaso di Polistena, fondata dal Professore Giovanni Laruffa, l’Associazione Girolamo Marafioti , il Servizio civile Universale Unipo e lo studio Dental Clinic  hanno incominciato a porsi la questione ed hanno invitato degli esperti i quali, nel corso del convegno tenuto nel cortile di Palazzo Avati, hanno fornito dei dati e delle esperienze che dovrebbero mettere in allarme famiglie ed Istituzioni.

Piero Cullari coordinatore dell’evento è andato al sodo del problema affermando che  i telefonini  non possono essere messi nelle mani ,senza controllo, dei giovanissimi e che “dobbiamo ritrovare la socialità incominciando dalla famiglia”.

 

Il Dottore Silvio Laruffa Pediatra di Libera scelta ha sostenuto che il 60% de casi di spettro autistico e su base genetica ma il 40% è legato all’ambiente.

“Lasciare solo un ragazzo-ha affermato il Dottore Laruffa- con il su cellulare può essere pericoloso  perchè è evidente che  l’uso distorto e ossessivo di questi apparecchi , porta ad una carenza di abilità e alla nascita di disturbi che potrebbero condizionare a lungo la crescita e la vita dei più giovani.

La Dottoressa Teresa Politanò Neuropsichiatrica infantile ha affermato come “ il mondo di internet, nato oltre 20 anni fa ,era destinato agli adulti e non ai bambini.”

Non è accettabile che un giovanissimo stia 5 ore della sua giornata attaccato ai social perché questo crea estraneità dal mondo circostante, aggressività e  basso livello di apprendimento.

Il 13% dei ragazzi che usano i device manifestano patologie che inficiano la loro formazione caratteriale.

La Dottoressa e Pediatra Rita Gallizzi ha raccontato alcune esperienze  con famiglie che trovavano difficoltà ad ammettere che i loro figli manifestavano vari disturbi dovuto all’utilizzo dello smartphone

Il Professore Fabio Auddino, esperto di sicurezza informatica ha riconosciuto come l’estraneità dal mondo circostante è un pericolo per i giovani e che andrebbe ripristinata la pratica  dei giochi di gruppo.

Il Dottore Giuseppe Zampogna, Pediatra di Libera scelta  ha consigliato ai genitori di  non usare i telefonini a tavola e che i genitori debbono dare esempi corretti.

La Dottoressa Maria Concetta Demasi  psicologa, psicoterapeuta si è dichiarata d’accordo che  il telefonino a scuola deve essere utilizzato solo per scopi didattici e che i bambini hanno bisogno di sperimentare anche le difficoltà affinchè abbiano una corretta crescita.

Ha concluso il Convegno il Parroco Don Elvio Nocera che ha subito centrato il problema chiedendosi qual è il ruolo della famiglia nella crescita dei ragazzi?

“Papa Francesco- ha affermato Don Elvio-è andato al G7 a mettere in allarme i potenti della terra dei pericoli  dello sviluppo delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che rischiano di far diventare l’uomo dipendente delle macchine”.

La nostra società deve ritrovare la SOBRIETA’ e lasciare da parte la rincorsa ad avere sempre di più.

In tutto questo, tutte  le strutture educative, vanno messo in campo. “Bisogna rifiutare l’omologazione e ritornare -ha concluso Il Parroco Nocera-a vivere in una società dove regna il rispetto e dove la famiglia si  ritrovi a tavola e si parli di più”.

 

Polistena 14 Luglio 2024           Aldo Polisena