Porto di Gioia Tauro, Longo: Si passi dalle parole ai fatti
La discussione sul futuro del porto di Gioia Tauro e dello sviluppo dell’intera area industriale ad esso retrostante è tornata prepotentemente alla ribalta con tutte le sue problematicità e criticità, ma anche con tutte le potenzialità che in esse risiedono e che se adeguatamente e competentemente sfruttate ed utilizzate potrebbero rappresentare veramente un nuovo inizio non solamente per la Piana, ma per la provincia, la Regione, il Mezzogiorno e l’intero Paese.
Negli anni, purtroppo, abbiamo ascoltato troppe parole e i fatti ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Il terminal che funziona e rappresenta, con tutti i suoi problemi legati alla riduzione dei posti di lavoro, comunque un esempio di come se si vuole si può creare ricchezza e sviluppo, e l’area industriale retrostante abbandonata a se stessa, priva di servizi di base alle imprese da diversi anni.
Il Porto di Gioia Tauro è stato protagonista troppe volte di proposte vuote e sempre penalizzanti per il territorio che non hanno mai saputo produrre vantaggi per i lavoratori, per i potenziali investitori e per la popolazione della Piana.
A partire dalla nomina del commissario o del presidente dell’Autorità Portuale di competenza governativa mi auspico che la scelta ricada su persone di indubbio valore manageriale, di provata esperienza, capacità e competenza in materia. Ma oltre allo questione dell’Autorità Portuale con tutte le positive novità che potrebbero derivare dalla riforma in corso vi è una questione che è tutta regionale, che se si vuole è complementare alla vicenda dell’Autorità Portuale, e che riguarda appunto anche la gestione ed il futuro dell’agglomerato industriale di Gioia Tauro.
Mi riferisco alla istituzione del CORAP, cioè il Consorzio Regionale per le Attività Produttive, previsto e stabilito con la Legge Regionale n. 24/2014 che prevede il riordino e l’accorpamento dei Consorzi ASI della Regione tra cui quello di Reggio Calabria che è appunto competente per l’area di Gioia Tauro, ma che fino ad oggi è rimasto sempre ingabbiato in perverse logiche ed equilibri di quella città a scapito della Piana.
Sebbene sia passato ormai oltre un anno dalla nomina del commissario e nonostante quest’ultimo abbia già svolto il lavoro preparatorio necessario, non si è proceduto ancora mediante l’apposito decreto, alla definitiva istituzione ed al conseguente avvio operativo, gestionale ed amministrativo del CORAP, che avrebbe come primo effetto l’eliminazione degli organi amministrativi e gestionali che fino ad oggi sono stati presenti rappresentando fonti di spesa e di sperpero per le casse pubbliche.
Credo quindi che se si vuole veramente il bene del territorio, bisogna essere coerenti e concreti ed abbandonare logiche di gestione del potere a vantaggio veramente del territorio della Piana.
Mi auguro, allora, che la prossima Giunta Regionale, sicuramente guidata da Mario Oliverio, sappia e voglia dare una forte risposta a questo territorio tanto disgraziato quanto ricco di risorse.
Chiedo quindi un impegno unitario perché sono convinto che vi sono problemi e aspetti che non possono essere utilizzati in maniera strumentale e personale in quanto riguardano l’interesse di un intero territorio come la Piana di Gioia Tauro e come tali vanno affrontati con serietà e responsabilità.