Porto di Gioia Tauro. Incidenti ricorrenti e norme di sicurezza
La professionalità dei lavoratori purtroppo non basta, gli incidenti nello scalo gioiese in quest’ultimo periodo si stanno susseguendo senza sosta evidenziando pericolose trascuratezze in termini di gestione della sicurezza anche a causa della scarsità e vetustà del parco mezzi che si traduce in frequenti fermi macchina. Gli ultimi due incidenti in ordine cronologico hanno riguardato, nel dettaglio, l’impatto tra lo Spreader della gru di banchina 65 e lo Straddle Carrier 95 avvenuto sotto bordo lo scorso 2 gennaio e l’incidente avvenuto il giorno seguente a causa degli evidenti avvallamenti presenti nel piazzale nei pressi della row 723 situata tra parco A e parco B, incidente che ha richiesto l’intervento del pronto soccorso per un operatore di carrello infortunatosi, sul mezzo, alla schiena per le forti sollecitazioni cui è stato sottoposto durante la guida. Quest’ultimo evento, forse, si poteva evitare. Il SUL già in data 10 agosto 2016 aveva segnalato che tale area del piazzale versava in condizioni pericolose a causa degli avvallamenti presenti. La cosa grave è che a tale segnalazione non sia stato dato alcun seguito per ripristinare le normali condizioni di sicurezza. Una situazione su cui ci sono precise responsabilità aziendali sulle quali non si può continuare a fingere che non esistano. L’impatto tra lo “Spreader della gru e lo Straddle Carrier”, per la dinamica con cui è avvenuto, poteva avere gravissime conseguenze in termini di perdita di vite umane. Tutto è frutto del falso modello di operaio portuale creato a Gioia Tauro; una battaglia tra operatori di piazzale tesa a dimostrare chi sia è il più veloce. Non importa come, ma importa solo fare arrivare primi, con l’intenzione di spedire nella costituenda Agenzia per la somministrazione del lavoro portuale il collega meno “performante”. Anche se la produttività è importante, siamo convinti che debba raggiungersi nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza vigenti. Per questo chiediamo maggiore vigilanza e controllo su tutte le operazioni in piazzale, sia nelle ore notturne che diurne, al fine di rilevare e sanzionare comportamenti che si discostano dalle citate procedure. Il carrellista più bravo non sempre corrisponde a quello più veloce, ma è l’operatore che lavora nel rispetto delle disposizioni aziendali, badando alla propria salute, a quella dei colleghi e ai mezzi affidatogli. Bisogna valutare non solo il difetto ma anche l’eccesso. Come previsto dalla procedura aziendale che recita: In corrispondenza delle intersezioni tra viabilità carrabile e viabilità operativa, pur avendo i mezzi operativi la precedenza sui veicoli, è fatto obbligo ai carrellisti procedere a velocità limitata, valutata intorno a 5 km/h, al fine di limitare possibili conseguenze dannose ai conducenti dei veicoli in caso di impatto accidentale. Ad aggravare questo stato di cose, a nostro avviso, contribuisce anche il monitoraggio che l’Azienda effettua da oltre un anno, controllando e registrando le performance degli operatori di piazzale che ogni operaio può consultare individualmente accedendo al proprio profilo personale consultabile sul portale aziendale . Per quanto sopra, se dovesse permanere lo stato attuale delle cose, si fa presente che non ci resta altro che attivare, sul tema sicurezza e modus operandi attuale, tutti gli Enti preposti. Il Coordinamento Portuali – SUL