Portano via anche la soprintendenza? Reggio in rivolta
Non ora e non più, Caro Ministro Franceschini!
Non più punizioni per la mia terra. Basta con le privazioni. Gli scippi.
La programmata abolizione della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ultima offesa, ci coglie di sorpresa e ci abbatte come un ramo di quercia sotto l’inesorabile temporale.
La decisione è un’altra punizione ad un territorio che cerca di risollevarsi, di ritrovare antiche dignità, ma che viene continuamente schiaffeggiato proprio da quello Stato di cui è parte integrante e che dovrebbe difenderlo e tutelarlo da ogni possibile attacco di nemici interni e non.
Come si può chiedere al popolo dei calabresi di credere nelle promesse e nelle dichiarazioni di amicizia e paternità da parte dello Stato che, poi, invece, lo abbandona e lo priva di ogni ricchezza e di ogni strumento per agire?
Già in passato in Calabria c’era una sola Soprintendenza BAP, e una sola per il patrimonio Storico, Artistico ed Antropologico, ed avevano sede a Cosenza. Fu un disastro!
Ha presente, Ministro, quanto sia lunga e complessa la regione Calabria? E quale sia lo stato dei collegamenti, delle strade, soprattutto quelle che collegano i luoghi interessati alla tutela, spesso situati in zone impervie dell’Aspromonte e delle Serre, con le Città maggiori e, soprattutto con Cosenza? Ha presenti, Ministro, i risultati del passato? Le distanze, all’epoca, impedirono comunicazioni ed interventi rapidi e concreti. E il consistente patrimonio artistico e ambientale ne patirono ampiamente. Ne morirono quasi.
Si vuole assumere anche Lei questa responsabilità, Ministro? Vuole essere ricordato come colui che calò la Calabria nella tomba, una volta per tutte?
Vuole dare il nome ad un tipo di funerale della Cultura? Il funerale Franceschini?
O non sarà il caso di occuparsi di resurrezione?
La terra di Calabria ha bisogno di fiducia e amicizia, nonostante certi amministratori, Suoi colleghi della politica. Perché la fiducia e l’amicizia sono gli elementi su cui può e vuole poggiare la propria rinascita. Ci sono schiere di giovani volenterosi, intellettuali finissimi, che rimangono in Calabria e pretendono di lavorare per la propria terra: a loro non può negare la Sua attenzione.
E l’Arte, la Cultura e l’Ambiente sono tre terreni di coltura su cui possono contare per eredità dei Padri e dono di Dio. Render loro difficoltosa l’azione può, a mio parere, demotivare e, infine, convincerLi che non valga la pena di lottare o, semplicemente, di proporre.
Forse, la cosa più intelligente da fare non è accorpare per Città, ma per “settori”. Per esempio, non sarebbe peregrina l’idea di creare una Soprintendenza per le Arti e il paesaggio, in cui siano compresi i Beni storico artistici assieme a quelli architettonici e paesaggistici. Mantenendo le attuali sedi e consentendo, così, la più serena e fattiva azione di professionisti, enti e società civile.
Non dimentichi, poi, Ministro, che Reggio Calabria è Città Metropolitana e che assieme alla dirimpettaia Messina è già inserita fra le papabili per la nomina a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO: pensi quanto sarà necessario il lavoro in loco della Soprintendenza.
Che dire, Ministro? Rifletta e decida secondo sensibilità e buonsenso. La Calabria aspetta. Ma, stavolta, non starà a guardare. Diciamo, in confidenza, che non ha più voglia di subire.
Nino Spirlì – Responsabile Dipartimento Cultura Forza Italia – Regione Calabria