Polistena, lettera aperta al sindaco
Egregio sig. Sindaco, Michele Tripodi, comprendiamo e ne siamo profondamente rammaricati, le difficolta’ e le incertezze che sta attraversando, ma non riusciamo a seguirla per capire le argomentazioni delle sue dichiarazioni. In presenza di un’esplicita e sacrosanta contestazione, come quella che le ha rivolto il Compagno Giovanni Laruffa, in merito ad una non verita’ da ella affermata in Consiglio comunale, luogo nel quale ella avrebbe detto “l’ex Sindaco ha votato il piano di recupero della zia” producendo un “abuso d’ufficio conclamato”, non risponde, non si scusa, ma si lascia andare in una serie di considerazioni che probabilmente le serviranno da utilizzare esplicitamente in Tribunale per difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio, come da recente rinvio a giudizio. Ella volutamente e con intento fuorviante, confonde la verità, il fatto che il prof. Laruffa era assente in Consiglio comunale al momento della delibera n. 60/2008, con la dialettica politica, con lo scontro politico, se preferisce, che e’ cosa altra rispetto ai fatti conclamati dagli atti deliberativi.
Un politico, come ella ama definirsi in continuazione, non può inventarsi le cose e giustificarsi in questo modo. La legge prevede che gli Amministratori, in qualsivoglia veste, sindaci, assessori o semplici Consiglieri, per non incorrere nel reato di interesse privato e abuso d’ufficio, non debbono essere presenti alla trattazione e al voto di pratiche che riguardano parenti e affini fino al quarto grado. Allora, cercando di seguire la logica del suo ragionamento, per farle capire l’enormita’ delle cose che ha scritto; ogni volta che la sua Giunta, giusto per fare un esempio, ma se ne potrebbero fare tanti altri, ha deliberato l’affidamento di incarichi legali a suo cognato (cosa del tutto legittima, perche’ nel rispetto della legge tutti, parenti e non, hanno pari diritti) e lei si e’ correttamente allontanato e non è stato presente, risponde dell’atto compiuto dalla giunta?
La sua risposta, egregio Sindaco, è una vera e propria fake news (bufala) costruita ad arte per sviare le ragioni della richiesta del prof. Laruffa e quindi non rispondere alla sua giusta richiesta di correggere le non verita’ affermate con tanta enfasi in Consiglio comunale, non verita’ denigratorie che ledono fortemente l’onorabilita’, l’onesta’ e la dignita’ del Prof. Giovanni Laruffa stesso.
Nel mentre manifestiamo al Compagno Laruffa tutta la nostra solidarieta’ e vicinanza per questo ennesimo attacco diffamante alla sua persona, nel caso specifico anche in funzione istituzionale, sappia che lo sollecitiamo a difendere la sua onorabilita’ e correttezza, in tutte le sedi che riterra’ piu’ opportune, dalle sue gratuite accuse che configurano, queste si, i reati di abuso d’ufficio e diffamazione.
Ne a lei, ne a nessun altro e’ consentito aprire la bocca per “vomitare” considerazioni offensive e deleterie della dignita’ altrui (i buoni politici di solito si guardano bene dal farlo).
Partito Democratico
Circolo di Polistena