Polistena, la provocazione artistica di Corso Mazzini
L’arte che diventa strumento di lotta politica per affermare un principio originale, secondo il quale la cultura deve scendere in strada per essere nella disponibilità di tutti e non solo proprietà privata di gretto elitarismo. Le provocazioni, come potrebbe apparire, non provengono da chi si oppone scioccamente alla scelta compiuta su Corso Mazzini, quasi sfarinandosi a dimostrare affannosamente di essere l’unico possibile interlocutore di cultura locale. I curriculum brevettati non esistono e spesso non qualificano la persona accordando automaticamente onorificenze o altre prebende.
La provocazione politica, forte e chiara, è dell’Amministrazione popolare di Polistena, lanciata contestualmente alla cerimonia inaugurale dell’isola pedonale, artistica e culturale, su corso Mazzini. Sagome stilizzate di opere d’arte, piazzate in strada, che richiamano provocatoriamente gli originali custoditi nella futura Casa della Cultura da realizzarsi a palazzo Sigillo quanto prima.
E così l’Amministrazione Comunale di Polistena ha pensato di realizzare il corridoio ideale che prepara l’accesso alla futura Casa della Cultura, biblioteca e museo insieme, area già cantierizzata, che fa angolo tra Corso Mazzini e piazza del popolo, dove partiranno a breve lavori per un investimento di 3.500.000,00 euro.
Si procederà a bandire un concorso nazionale per collocare, in Luogo delle sagome, vere opere d’arte. Ma non troppo in fretta. Corso Mazzini già ora, di per sè, dal suo stato di abbandono degli ultimi anni diventa patrimonio culturale di massa, in grado di ospitare eventi ed esposizioni, e di racchiudere un elemento nuovo oltre al selciato rifatto in pietra: il verde, prima inesistente.
Dodici fioriere che colorano ed ossigenano per la prima volta nella storia di Polistena, una via cupa con poca luce di giorno, ma molto fresco in estate, che oggi ritrova un’anima, rinverdita.
I possenti portali dei palazzi del settecento, asimmetrici rispetto all’asse stradale e perció, prima, a rischio di essere investiti dal passaggio delle macchine, oggi sono riscoperti, con un gioco di luci e colori bianchi, ed un restyling totale dell’arredo urbano, moderno, difficilissimo da sposare con gli spazi e bilanciare con la seduta della fioriera intelligentemente adattata a sedile.
La provocazione dell’Amministrazione Comunale di Polistena è una sfida culturale nel segno della trasformazione urbana, un’esortazione implicita ai tanti spettatori passivi che da molti anni non curano più con le dovute attenzioni le loro proprietà. Oggi ció che fa rumore e disturba la vista del passante sono le serrande arrugginite, chiuse, i cornicioni pericolanti, le insegne spente. C’è da rimboccarsi le maniche, bisogna, d’ora in avanti pensare “culturale” ed investire sul patrimonio materiale e immateriale per creare nuove opportunità anche di lavoro per i giovani. Lo sviluppo di attività economiche ed esercizi commerciali è auspicato e si connette a questo grande disegno promosso dall’Amministrazione comunale di Polistena, di fare cioè della propria città un punto (unico in provincia) di riferimento per la storia, l’arte, la cultura, le tradizioni, la musica, richiamando turisti, giovani, e quanti hanno voglia di scoprire nuova bellezza.
Un’occasione storica per Polistena. Da interpretare, governare e cogliere subito.
Per l’Amministrazione Comunale
IL SINDACO – Dr. Michele Tripodi