Palmi, si prosegua con le dimissioni dei consiglieri

Il sindaco Barone finge di ignorare le crepe nella sua maggioranza come ha finto di ignorare la provenienza di una parte consistente del consenso elettorale che lo ha portato a palazzo san Nicola nel 2012.  Finge di ignorare o proprio ignora i gravissimi problemi della città, cui la sua maggioranza non è minimamente in grado di provvedere, e va avanti nonostante le dimissioni in massa dei consiglieri delle minoranze. Fa convocare per il prossimo 15 settembre un’adunanza per la surroga dei consiglieri dimissionari; confida di condurre la nave sbracata della sua amministrazione sino al termine della consiliatura, per non ammettere il suo fallimento e consegnare in nuove mani – le sue non sono più adatte – le chiavi del potere comunale al servizio degli interessi di sempre, quelli di una sciagurata congrega di poche famiglie che hanno in disprezzo il bene comune.

Cinque nuovi potenziali consiglieri stanno per decidere in queste ore se accettare l’investitura. Noi confidiamo che vogliano seguire l’esempio di chi li ha preceduti, anche per non correre il rischio di incappare nello scioglimento anticipato del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Non solo il loro nome verrebbe incluso nell’elenco poco glorioso dei consiglieri il cui mandato è stato troncato da un decreto presidenziale, pure in base alla legge potrebbero essere non più ricandidabili al successivo turno elettorale. Questa scelta, che esalterà i contrasti interni alla malferma maggioranza, costringerà infine il sindaco a prendere la saggia decisione di abbandonare quella poltrona dalla quale tanti danni ha già inferto alla nostra città.

 

Palmi, 13 settembre 2016