Palmi, Intervista a Sonia Vilaltella Verdes Laureata in Filosofia, Logopedia e Psicologia
Intervista del 21/10/2018
La Dottoressa ha tenuto il Corso PECS (primo livello) durato due giorni, nelle date 20/10 e 21/10/2018 presso la sala convegni del Centro Culturale e di Riconciliazione. Corso di formazione organizzato dall’Associazione Presenza di Palmi. Dopo la conclusione dei lavori, la dottoressa ha rilasciato questa intervista.
-Qualche parola sul metodo PECS.
-Dott. : È un sistema di comunicazione aumentativo- alternativo che aiuta a migliorare la comunicazione fornendo più possibilità alla parola e al linguaggio di svilupparsi, rivolto a chi non ne ha i requisiti, tutti i bambini possono accedere a questo metodo perché adattabile a diverse patologi come DSA, autismo, etc… e non solo. Oltretutto è un metodo che ha costi di applicazioni molto bassi, i materiali utili possono essere riprodotti anche in casa, questo è un enorme vantaggio per le famiglie, nella visione del metodo Pecs questa visione non dev’essere un ostacolo.
– Abbiamo sperimentato durante il corso che parliamo di un metodo dinamico, di facile applicazione ,il requisito più importante sembra essere la pratica, prendere confidenza con il metodo. Apparentemente semplice, ci sono però delle insidie, dei punti critici?
-Dott.: Continuamente. L’imprevedibilità è il punto interrogativo, perché non sappiamo cosa succederà nel bambino, la soggettività. Si ovvia a questo conoscendo bene il metodo e riprogrammandolo in continuazione, in base alle esigenze soggettive del bambino, cercando di cambiare quello che non funziona. Quindi la risposta alla criticità della soggettività dei casi è la plasmabilità del metodo. Molto importante risulta sottolineare che PECS è solo una parte della lavoro da svolgere con i bambini che presentano problematiche, infatti è fondamentale soprattutto la collaborazione con le famiglie, il loro coinvolgimento nell’applicazione di alcune tecniche anche a casa; la collaborazione con la scuola, e le altre figure specialistiche che curano gli altri aspetti della vita del bambino.
-Parlando di collaborazione con le figure di riferimento dei diversi ambiti della vita del bambino, visto che risulta un elemento fondante nell’applicazione del metodo, ha dei suggerimenti per favorire questa comunicazione?
-Dott. : Io imparo ogni giorno. Ho imparato ad essere umile e a comprendere che quando qualcuno non vuole collaborare è perché evidentemente gli mancano le informazioni utili, cerco di domandare perché si o perché no. Non dico agli altri cosa devono fare ma -come posso aiutarvi?.. E da quel momento si apre un dialogo…
-Limiti nella formazione?
-Dott.: Ovviamente si. Mi baso sempre sul concetto che non è utile attaccare altri metodi o inculcare per forza, ad ogni costo, il metodo che ho abbracciato. Cerco sempre di fornire tutte le informazioni necessarie, mostrando il metodo e poi gli “alunni” sono liberi di scegliere se PECS possa essere o meno compatibile con le personali peculiarità. Sicuramente l’approccio che si discosta più di tutti dal metodo PECS è la Psicoanalisi, perché i principi di base sono effettivamente agli antipodi. Con altri approcci effettivamente si può arrivare ad un compromesso e sviluppare eventualmente un terreno comune, intorno al quale ogni metodo poi cura l’aspetto che lo interessa.
-L’esperienza presso l’Associazione Presenza…
-Dott.: Sono infinitamente grata. Ho incontrato una “cultura gradevole e gentile” (tradotto letteralmente dallo spagnolo), mi sono trovata molto bene, in questi due giorni non mi è mancato niente, mi sono stati forniti tutti i confort. Non ci sono parole per ringraziare per tutto l’Associazione Presenza.