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Palmi, accordo Associazione di Volontariato “Presenza” Onlus con il Tribunale

Da diversi anni l’Associazione di Volontariato “Presenza” Onlus collabora con l’ U.E.P.E. (Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Reggio Calabria) assicurando l’inserimento di soggetti seguiti dall’Ufficio stesso, ai quali viene data la possibilità di vivere esperienze di giustizia ripartiva, lavoro di pubblica utilità o volontariato, nell’ottica rieducativa e di un reinserimento sociale del reo. Le recenti circolari del  Ministero della Giustizia hanno dato mandato agli UEPE di provvedere a sensibilizzare  e coordinare Enti Locali ed Associazioni per la stipula di convenzioni con i Tribunali Ordinari  competenti per territorio.

In questa prospettiva l’U.E.P.E. ha proposto all’Associazione Presenza la stipula di una convenzione con il Presidente del Tribunale Ordinario di Palmi per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai sensi dell’Art. 8 della L.28 Aprile 2014 n.67 e dell’Art.2 del D.M. 26 Marzo 2001. La Convenzione sarà firmata in questi giorni.

E’ con questa premessa che il Presidente dell’Associazione, don Silvio Mesiti, ha invitato al Centro di Riconciliazione, presso Barritteri di Seminara, le responsabili dell’U.E.P.E. di Reggio Calabria, i soggetti seguiti dal predetto ufficio e inseriti presso le strutture dell’Associazione, i funzionari dell’Area Trattamentale del Casa Circondariale di Palmi,  i volontari dell’Associazione che da anni operano all’interno della stessa Casa Circondariale promuovendo iniziative in accordo con l’art. 17 che consente l’ingresso in carcere a tutti coloro che “avendo concreto interesse per l’opera di risocializzazione dei detenuti dimostrino di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera”. La norma è in stretta relazione con l’art. 62 delle regole minime europee che suggerisce di “ricorrere per quanto possibile, alla cooperazione di organizzazioni della comunità per aiutare il personale dello stabilimento nel recupero sociale dei detenuti”.

Nell’incontro, che ha visto la condivisione delle esperienze, delle idee e dei progetti realizzabili nel prossimo futuro, è emersa la positività di quanto sperimentato all’interno dell’Associazione e come questa misura (il lavoro gratuito per la collettività) sia una strada corretta verso l’obiettivo di evitare la pena detentiva per soggetti che, per il tipo di reato commesso o per le loro caratteristiche personali, possono far ben sperare in una riabilitazione.  “La valenza di un messaggio dell’accoglienza ai detenuti – afferma un funzionario dell’Area Trattamentale –  ha trovato nell’Associazione “Presenza” la reale e concreta possibilità di divenire fattiva, grazie all’impegno del cappellano dell’Istituto Penitenziario di Palmi, nonché Presidente dell’Associazione, don Silvio Mesiti. Nelle strutture dell’Associazione sono stati accolti in permesso premio numerosi detenuti, messaggio innegabile di disponibilità”. “Per me l’esperienza con l’Associazione Presenza racconta un soggetto che ha appena concluso la misura è stata importante, tanto che ho scelto di proseguire la mia attività come Volontario anche una volta concluso il periodo imposto dalla sanzione. Ho scelto, quindi, di continuare un’attività che sento come veramente utile e importante”.

L’esperienza che l’imputato o il condannato fa in seno all’associazione di volontariato è di alto valore umano; essa rappresenta una valida ed efficace modalità di riparare il danno causato da un illecito, apre nuovi spazi di solidarietà e crea la premessa per una riconciliazione tra il soggetto e la comunità rafforzando, nel contempo, il senso di sicurezza collettivo.

Il percorso di reinserimento sociale di chi sconta una condanna ha un duplice effetto: da un lato, lo svolgere un’attività utile socialmente e non retribuita contribuisce a saldare il debito con la giustizia, dall’altro, la conoscenza diretta del mondo del volontariato, lascia un profondo segno nella vita del soggetto,

L’esperienza dell’Associazione Presenza racconta di come, a volte, da un grande male, qual è una condanna penale, possa nascere un gran bene, per le persone coinvolte, per le Associazioni di Volontariato, per la società in generale e che la pena detentiva non è sempre e solo l’unico sistema.