Oppido Mamertina, ordinati 4 Diaconi
Domenica nella Cattedrale-Santuario di Oppido Mamertina, alla presenza del clero diocesano, dei numerosi fedeli; delle autorità civili e militari; nella solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo della diocesi Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito sono stati ordinati diaconi: Tommaso Calipa della Parrocchia “San Francesco di Paola” di Gioia Tauro; Giovanni Rigoli della Parrocchia “San Giuseppe” di Taurianova;Massimo Surace della Parrocchia “santa caterina V.M. e San Leone magno” Tresilico di Oppido mamertina e Nicodemo Valenzisi della parrocchia “San Sebastiano M.” di Anoia Superiore.
Mons. Milito nella sua omelia, ha subito sottolineato che per la diocesi oppido mamertina palmi il mese di gennaio è stato un mese di “Grazia” perché sono stati ordinati 3 presbiterei e ora “Domenica della Parola”4 diaconi.
Continuando Mons. Milito ha ricordato che la domenica è essa stessa parola du dio, giorno di scuola della parola che non ammette assenze. L’eucarestia è parola di dio.
Subito dopo, ha detto “Il diacono deve essere Vangelo Vivente”.
Il ministero del diaconato richiama il concetto di servizio.
Nel Nuovo Testamento, è uno dei termini più frequenti.
Per esempio nella Lettera di San Paolo ai Filippesi l’apostolo rivolge il saluto non solo ai vescovi, ma anche ai diaconi e nella Prima Lettera a Timoteo, illustra le qualità indispensabili perché possano essere degni del ministero loro affidato.
Il carisma proprio del diacono, e cioè la sua specifica grazia sacramentale, è quello di essere animatore del servizio non solo all’altare ma in tutti gli ambienti dove gli uomini vivono.
Le linee dell’impegno nelle varie comunità ecclesiali devono essere orientate nel servizio della Parola di Dio e della carità.
Nella Lumen Gentium, il Concilio Vaticano II,ha individuato nel servizio il valore centrale di tutto il rinnovamento della Chiesa ed ha restituito alla Chiesa il diaconato permanente.
Gli uffici propri del diacono sono quelli di assistere il vescovo o il sacerdote durante le celebrazioni, amministrare il battesimo, assistere e benedire i matrimoni per delega del vescovo o del parroco, amministrare i sacramentali e presiedere ai riti funebri, leggere ai fedeli la Parola di Dio e istruire e animare il popolo, dirigere le celebrazioni della Parola, promuovere e sostenere le attività apostoliche dei laici. Queste funzioni devono essere sempre compiute in comunione con i vescovi e i presbiteri e sempre sotto l’autorità del vescovo o del sacerdote che presiede alla
celebrazione.
Mons. Milito ha sottolineato che il ministero del diaconato si può racchiudere in tre parole: Eucaristia, Parola e Carità.
Dopo l’imposizione delle mani, la preghiera consacratoria, i riti esplicativi, la Liturgia Eucaristica e i riti di comunione; i 4 nuovi diaconi non senza emozione hanno ringraziato Dio per il dono della vocazione e tutti quelli che li hanno accompagnati nel loro cammino.
Caterina Sorbara
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