• Home »
  • News »
  • Oppido, incontro tra le associazioni Ci siamo rotti e la Citta’ della Piana

Oppido, incontro tra le associazioni Ci siamo rotti e la Citta’ della Piana

Si è svolto ieri a Oppido Mamertina presso la Società di Mutuo Soccorso l’incontro del Comitato “Ci Siamo Rotti” con l’Associazione “Città della Piana”, rappresentata dai delegati : il segretario Aldo Polisena, il vicepresidente Gino Cordova e il socio fondatore e Consigliere Regionale Marcello Anastasi.
L’incontro ha avuto come fine quello di siglare una collaborazione ufficiale tra i due movimenti e unire le forze per una battaglia comune, avente tre prerogative assolute: il ripristino della viabilità, con interventi di radicale messa in sicurezza e rifacimento generale delle strade provinciali; la realizzazione del progetto originario della Pedemontana (con sbocco a Oppido) e la riattivazione dei presidi ospedalieri della Piana.
L’Associazione Città della Piana è già stata protagonista di 8 flash mob nella Piana, per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini alla questione della sanità e degli ospedali chiusi.
Il Consigliere Regionale Anastasi ha dichiarato: “la questione delle strade provinciali è una questione cruciale, da risolvere immediatamente se vogliamo dare un futuro alla nostra comunità e alla nostra Regione in genere. Le mie energie e risorse sono impegnate ad appoggiare questa lotta anche in seno al Consiglio Regionale.” Durante l’incontro sono state ribadite le modalità di azione ed è stato annunciata l’imminente manifestazione di domenica 14 febbraio, organizzata dal comitato “Ci Siamo Rotti”.
Un corteo proveniente da ogni paese della Piana, nel rispetto della normativa anti-Covid, convergerà verso il Parco Annunziata, dove manifesterà energicamente per la propria causa.
I membri del Comitato Ci siamo Rotti sono intervenuti in modo corale, ribadendo la posizione ferma e decisa: “non molleremo mai questa battaglia finchè non l’avremo vinta. E’ guerra aperta, perché grazie al lassismo e all’incompetenza siamo ridotti in questo modo”.
Caterina Sorbara