Nota Stampa M5S Polistena

L’aiuto alle persone più deboli è il primo dovere di uno Stato democratico e dobbiamo essere fieri dell’aiuto che si è dato a tantissime famiglie con il reddito di cittadinanza, specialmente in questi inaspettati tempi di crisi economica legata alla pandemia.Con questa misura, oggi più di 3 milioni di italiani sotto la soglia di povertà riescono a garantire alle proprie famiglie beni di prima necessità, le cure per gli anziani, i libri per la scuola ai propri figli ecc. ecc.

Uno degli obblighi previsti dal RDC è l’impiego per almeno 8 ore settimanali in lavori utili alla collettività da espletare nel comune di residenza, In Italia ad oggi su 8.000 Comuni sono poco più di 730 quelli che hanno attivato regolamenti relativi ai Piani di Utilità Collettiva (PUC) comunali previsti dalla legge.Di questi, pochissimi in Calabria e nessuno nella piana di Gioia Tauro…

Spetta ai comuni,  contattare i singoli percettori del Reddito per metterli al servizio della colletività attraverso lavori socialmente utili, in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale, o della formazione. Impegnadosi in tali progetti, i cosiddetti “PUC”,chi percepisce il reddito ripagherebbe l’investimento che lo Stato fa concedendogli il reddito stesso.

L’attivazione dei PUC (Progetti utili alla collettività) da parte dei Comuni è di semplice attuazione ed avviene attraverso due distinti passaggi:

– Il primo è la delibera del Consiglio Comunale che dà il via libera alla convenzione con il Ministero  del Lavoro per l’utilizzo della piattaforma GEPI: un’applicazione sviluppata per semplificare il lavoro degli assistenti sociali nell’accompagnare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza convocati dai servizi sociali dei Comuni. Una volta approvata, il Comune otterrà le credenziali per attivare e gestire i Patti per l’inclusione sociale che riguardano i percettori del RdC e in particolare il monitoraggio, la valutazione e il controllo del programma del Reddito di cittadinanza.

– Il secondo prevede l’attivazione dei PUC, che consentono una volta operativi la convocazione dei percettori di reddito, che dovranno svolgere un servizio utile per la collettività di almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Se il beneficiario del Reddito non adempie l’obbligo una volta attivato il Puc, senza motivo, perde il diritto al beneficio.

Gli unici costi in carico al Comune sono un dipendente per la gestione del GEPI (che può essere selezionato dai dipendenti già in servizio, annullando il costo) e l’anticipo di spesa per l’assicurazione INAIL che sarà successivamente rimborsata attraverso un fondo ministeriale già attivo e capiente.

E’ grave che così tanti Sindaci non si siano ancora attivati  per approvare regolamenti che prevedano l’utilizzo di queste persone per lavori di pubblica utilità!Invitiamo pertanto tutti i sindaci ad attivare i PUC previsti per legge  ricordando che oltre ad essere un obbligo, sono anche motivo di inclusione, dignità e crescita per i beneficiari e per la collettività. E’ un diritto ed un dovere che ogni istituzione si attivi per quanto di sua competenza, ed è opportuno muoversi al più presto!

Polistena 04/10/2020