“Non finito calabrese”: a Taurianova il 16 e il 17 giugno la mostra del fotografo Angelo Maggio
Durante l’interessante due giorni, una tavola rotonda con esperti e rappresentanti del mondo istituzionale e associazionistico
In Calabria, terra in cui bellezza e degrado si mescolano, ciascuno di noi si imbatte giornalmente nel “non finito”, divenuto ormai una categoria architettonica tipica del meridione, «Monumenti alle aspettative tradite dei calabresi», come osserva Angelo Maggio fotografo calabrese, autore degli scatti in mostra a Taurianova nei giorni 16 e 17 giugno.
“Non finito calabrese – estetico, etico, concettuale” il titolo dell’evento, che si terrà presso la Chiesa del Rosario, organizzato dalla Consulta delle Associazioni di Taurianova con il patrocinio del Comune di Taurianova, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti OAPPC RC, Associazione Risveglio Ideale, Associazione Mammalucco e Associazione Abbadia San Martino.
Il non finito calabrese è una presenza ingombrante, alla quale siamo assuefatti, fatta di scheletri di fondamenta, cantieri abbandonati, foreste di ferri e piloni abusivi sopra le case, progetti che vedranno la loro realizzazione solo su fogli di carta o sullo schermo di un computer. Come scrive lo scrittore Gioacchino Criaco «Così i palazzi non solo rimasero non finiti. Diventarono anche vuoti. Perché i poveri tradirono la speranza che li aveva fatti sopravvivere per secoli. La comunità, la solidarietà, sarebbero state orpelli inutili nella nuova dimensione da ricchi. Di questo è figlio il non finito calabrese: di un tradimento e di un auto-tradimento. Dell’inganno del sistema e di un’ipocrisia culturali».
Da dove nasce questa assuefazione ad un mondo ricco di aspettative deluse? Questa una delle domande alle quali il fotografo calabrese Angelo Maggio prova a rispondere, tramite i suoi scatti.
Gli scatti di Maggio non sono scatti di denuncia che mirano a enfatizzare bruttezze e abusivismo ma molto di più, sono istantanee di una situazione nella quale l’estraneo è divenuto familiare e quindi irriconoscibile. Non si tratta di estetica ma di etica, che serve a far vedere l’estraneo e il familiare, il cattivo e il buono. Da Miss Italia che sfila tra i palazzi sventrati di Sinopoli, a un hotel non finito lungo la costa tirrenica, ai manifesti elettorali tra le macerie con candidati politici che promettono la tutela del territorio, per terminare con le processioni con catene di peperoncini e colate di cemento come sfondo, immagini che sono diventate insieme paesaggio e contorno.
Sarà una tavola rotonda ad aprire la mostra, Sabato 16 giugno alle ore 17.30. Interverranno, insieme all’autore della mostra, moderati dal giornalista Agostino Pantano: Fabio Scionti, sindaco del Comune di Taurianova, Filippo Andreacchio, presidente della Consulta delle Associazioni e della società civile Taurianova, l’onorevole Angela Napoli, presidente dell’Associazione Risveglio Ideale, don Antonio Spizzica, parroco Maria SS. Delle Grazie, Francesco Lesce, ricercatore UniCal, Giuseppe Caruso, architetto, Maria Grazia Bisurgi, direttrice scuola di Clown, Salvatore Inglese, etnopsichiatra, Salvatore Greco consigliere Ordine Architetti RC, e in collegamento Skype Sergio Minuz, critico e curatore d’arte.
La partecipazione all’incontro prevede il riconoscimento di 3 crediti formativi e un credito formativo per la visita, per gli iscritti OAPPC RC.
Angelo Maggio nasce nel 1967. Negli anni 90 inizia ad usare le prime attrezzature fotografiche per documentare alcuni viaggi. Non dovendo vivere di fotografia, si appassiona alla documentazione delle feste tradizionali calabresi. Collabora con il folkstudio di Palermo in diverse “ricerche sul campo” sia in Calabria che in Sicilia. Nel 2005 gli viene chiesto di fare da aiutante al fotografo Tommaso Le Pera in un laboratorio sulla foto di scena che si svolge a Castrovillari nell’ambito del Festival Primavera dei Teatri. Inizia quindi a fotografare le compagnie che si esibiscono in Calabria (dal 2006 è il fotografo del festival Primavera dei Teatri).
Taurianova, 14 giugno 2018