Non e’ festa senza lavoro
È stata una mesta Festa del Lavoro quella di sabato scorso. La pandemia ci ha costretti, per il secondo anno consecutivo, a non festeggiare degnamente questa ricorrenza. Alla zona arancione della Calabria si aggiungono i dati nazionali sull’occupazione che ci segnalano un crollo dell’occupazione superiore al 4%, con un marcato calo dell’occupazione femminile ed un aumento della disoccupazione giovanile. A questo si aggiunge la chiusura di quasi il 15% delle imprese del commercio non alimentare ed il rischio chiusura per quasi il 66% delle imprese della ristorazione: ombra che aleggia anche, e soprattutto, sulle categorie dimenticate dal Governo: sport, turismo e spettacolo.
Per questo motivo insieme ai circoli di Cinquefrondi e Melicucco abbiamo fatto un flashmob nella Villa Comunale di Cinquefrondi per manifestare il nostro dissenso nei confronti del Governo che sta penalizzando alcune categorie che da oltre un anno non riescono più a lavorare vanificando i sacrifici compiuti per costruire con le proprie forze quel lavoro che la nostra Costituzione pone come sua pietra angolare.
Noi siamo vicini a tutte le categorie di lavoratori: innanzitutto a quelli della sanità che con la loro abnegazione stanno garantendo, ed in Calabria ancora di più che altrove per le condizioni di lavoro, le cure e la vaccinazione essenziali per debellare il subdolo nemico COVID; ai lavoratori che hanno mantenuto il posto di lavoro ma vedono i loro redditi contratti dalla Cassa Integrazione dovuta alla pandemia; a tutti quei lavoratori autonomi, artigiani e piccoli imprenditori che hanno visto le loro botteghe, le loro palestre, i loro ristoranti o bar chiusi per la pandemia; a tutti lavoratori dello spettacolo, delle fiere, delle sagre, dell’intrattenimento, che da 2 anni non riescono a lavorare e non ricevono né ristori né sostegni; a tutti qui lavoratori stagionali della ristorazione che non son potuti essere contrattualizzati e son rimasti senza lavoro e senza tutele.
E non vogliamo dimenticare i disoccupati che ancora di più oggi vedono il lavoro come un miraggio. Ma loro almeno possono contare sull’augurio esclusivo del PCP (Partico Comunista di Polistena) del quale fanno parte esimi esponenti della loro categoria, i quali si esibiscono in sempre nuove espressioni eto-etimologiche per cercare di lenire gli attacchi biliari in atto causati dalla mancanza di potere. Quel potere detenuto temporaneamente da chi non ha bisogno di consenso ma deve solo cercare di fare del proprio meglio per questa Comunità: obiettivo che dovrebbe essere comune a tutti coloro i quali hanno il gravoso compito di amministrare un Comune.
Come dovrebbe essere principio comune quello di attenersi alle norme che democraticamente vengono emanate dal Parlamento nazionale: ad esempio, la necessità di uniformarsi alla Direttiva dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) che prevedeva, sin dal 2018, di modificare le tariffe dell’acqua al Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici (TICSI), così come ha fatto il Commissario Campini, con l’ausilio del sub-Commissario Pensabene e degli uffici comunali, determinando le tariffe secondo il suddetto schema che non apporterà differenze nelle entrate del Comune, quindi nessun sostanziale aumento delle tariffe, bensì un diverso modo di far pagare: più legato ai consumi mentre in precedenza una corposa quota fissa gravava su tutte le utenze. Senza dimenticare che resta l’annoso problema, MAI affrontato né tantomeno risolto, delle corpose perdite del prezioso liquido nella rete comunale (circa il 30%) né la questione delle reti fognanti bianche e nere ancora accorpate, con conseguente aggravio di spese di depurazione: situazioni già denunciate nell’ultimo Consiglio Comunale che si è occupato del bilancio di previsione.
Così come in quella sede avevamo proposto delle innovazioni alla tariffazione IMU: proposte inascoltate. E’ frustrante quando si fanno delle proposte e dall’altre parte c’è qualcuno che non vuole ascoltare. Vero, Compagni? Le aliquote IMU non sono cambiate per la maggior parte dei contribuenti, anzi a fronte di piccoli rincari per le ville, i castelli e i palazzi storici, i terreni agricoli e per gli uffici e studi privati, si può notare una pari diminuzione per tutti quegli immobili non diversamente classificati e per gli immobili dati in locazione abitativa. Saranno sicuramente arrabbiati i Compagni Avvocati o Dottori possessori di Ville o Castelli con annesso podere mentre saranno un po’ più contenti tutti coloro che con sacrificio hanno costruito la casa per loro e per i propri figli costretti ad emigrare da una politica miope ed arraffona.
Attendiamo anche noi i dati sulla TARI che dovrà fare riferimento ai dati del 2020 che vengono annunciati disastrosi mentre fino a poco tempo fa la PRAVDA li annunciava trionfanti oltre il 55% in un solo mese! Ricordate?
Chiunque si accinge ad eleggere sé stesso a giudice del vero e della conoscenza,
naufraga sotto le risate degli Dei. (Albert Einstein)
Polistena, 03/05/2021
Il Circolo
“5 luglio 1971”