Nasce l’ Agenzia per il Lavoro al porto di Gioia Tauro, un “Ibrido” che bisogna disciplinare.
Tutti gli sforzi fatti fino ad oggi rischiano di naufragare – dichiara Antonio Pronestì segretario nazionale del SUL Comparto Trasporti – e non per volontà dei lavoratori che da oggi hanno dato disponibilità all’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale. Una storia brutta che, con molta fatica e ancora non ci siamo riusciti, dovrebbe vedere il rilancio delle attività tante auspicate per garantire i livelli occupazionali e un possibile sviluppo dell’area. Per questo non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia. La neonata Agenzia, costituita sulle basi di quanto previsto dal DL 243 frutto dell’Accordo di Programma sottoscritto al MIT il 27/07/2017, in fase applicativa si è rivelata un “ibrido”. Essa, infatti, non è un’azienda ne tanto meno un’ Agenzia per la somministrazione del lavoro, i lavoratori interessati non sono assunti e non hanno nessun diritto previsto dalla normativa vigente per i lavoratori portuali (ferie, permessi, malattia, infortunio, legge 104 ecc. ecc.). Una situazione che abbiamo denunciato da tempo, ma su cui non si è potuto agire in tempo utile visto che MCT ha proceduto con i licenziamenti al 31 luglio. Solo la sensibilità, peraltro già dimostrata verso Gioia Tauro, dei Dirigenti del Ministero e del ministro Graziano Delrio che si dovrà fare carico del problema con il Governo e il Parlamento, potrà disciplinare l’Agenzia e renderla nella sua temporaneità e eccezionalità una vera e propria azienda in cui lavoratori hanno dignità di lavoratori. Il confronto serrato di questi ultimi giorni con il ministero ha registrato una nota positiva in merito, in quanto si sta pensando di disciplinare l’Agenzia con la prima occasione legislativa che lo renderà possibile. Se gli impegni assunti dalle Parti con l’Accordo di Programma verranno onorati e non abbiamo motivo di pensare che non lo saranno, possiamo ipotizzare che con la Legge di Stabilità e quindi per ottobre pv il problema possa essere risolto. È un’ulteriore sacrificio che i lavoratori dovranno sopportare – continua Pronestì – ma alla fine crediamo che ne è valsa la pena, ma non possiamo cullarci sugli allori perché bisogna vigilare sulla realizzazione di tutte le infrastrutture programmate e bisogna che l’Autorità Portuale provveda a stabilire e deliberare le tariffe per la prestazione della manodopera nell’area portuale. Questo è il vero problema del momento, la mancanza della delibera da parte dell’Autorità Portuale in merito alle Tariffe orarie per la prestazione d’opera. In mancanza di tale delibera, infatti, le aziende e la stessa Agenzia non possono operare. Sarà cura dei nostri rappresentanti nel Comitato Portuale sollecitare l’approvazione delle Tariffe. Stiamo andando verso la riorganizzazione di tutta l’area portuale e crediamo che per non creare confusione e false speranza sia necessario aprire un tavolo a cui partecipano di diritto tutte le parti interessate (aziende, parti sociali e Autorità Portuale) a livello locale per affrontare tutte le problematiche legate a questa rivoluzione organizzativa, solo così si potrà contribuire fattivamente a rilanciare lo scalo calabrese.
L’Ufficio Stampa