Medici all’asta
In tutta la Penisola, isole comprese, è in atto una vera e propria “caccia” al medico per sopperire al vuoto d’organico ormai endemico nelle strutture sanitarie. Anche il più brocco, e purtroppo ce ne sono tanti, viene messo “all’asta della vergogna” con battute che hanno superato di gran lunga le 100 euro all’ora. In questa situazione hanno portato, i padroni del vapore, la nostra Nazione. Per difendere privilegi di casta e di categoria si sono inventati il numero chiuso nelle università per accedere alla facoltà di medicina, e non solo, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Addirittura, il Commissario ad Acta per la sanità in Calabria ha chiesto aiuto al Governo cubano, a suon di euro – pardon di peso, il quale, fiutando l’affare, gli ha aperto porte e finestre naturalmente tutto a spese di “pantalone”, che con il carnevale non c’entra niente, mentre a tanti e tanti giovani italiani che avrebbero voluto, sognato, di fare il medico gli è stato impedito. In tutta questa commedia all’italiana, a tinte fosche, a soffrire sono i cittadini, perlopiù i meno abbienti, mentre l’ordine dei medici e sindacati di categoria annaspano nel loro egoismo facendo rivoltare nella tomba il padre della medicina. Una delle emergenze, anzi l’emergenza primaria, che il Governo dovrebbe affrontare, con impegno e determinazione, è la sanità per dare risposte ai cittadini, a tutti i cittadini, di cure e di assistenza degni di un Nazione civile e anche, perché no, mettere ordine in una categoria di professionisti che sono sicuramente importanti ma non sono gli unti del Signore.
Nicotera, 29.01.2023
Enzo Comerci