Manuale per una riforma della sanità in Calabria – Palmi 14 aprile 2019 ore 18.15
Dal dicembre 2009 la Calabria è in “Piano di rientro dal disavanzo finanziario del Fondo Sanitario Regionale”, ma, nonostante il blocco delle assunzioni, la tentata riconversione di alcuni ospedali e l’IRAP e l’IRPEF elevate che i calabresi pagano annualmente, poco o nulla è migliorato nel S.S.R.; basta, infatti, osservare la patologica spesa della mobilità passiva della Calabria.
Per invertire la rotta è necessario comprendere appieno le cause che hanno portato al disavanzo finanziario e alla mancata attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza analizzando il perchè della mancata attuazione delle leggi di riforma della sanità che il Parlamento ha approvato a partire dalla 833 del 1978, ai Decreti Legislativi 502 del 1992, 229 del 1999 e 56 del 2000; leggi che, se applicate, avrebbero dato risposte alle nuove sensibilità che si stavano affermando a partire dagli anni ’70 nel Paese e alle patologie croniche non trasmissibili che, grazie all’incremento dell’aspettativa di vita, colpiscono oltre il 39% degli italiani.
Bisogna fare presto perchè l’Italia, dopo il Giappone, si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo! È fondamentale che la Calabria approvi, finalmente, una profonda riforma organizzativa della sanità che abbia la Medicina Distrettuale protagonista, non cenerentola, del Servizio Sanitario Regionale e i suoi punti di forza siano un Materno-Infantile integrato tra ospedale e territorio e il Consultorio familiare luogo efficiente
di questa integrazione; le Cure Primarie, con i nuovi modelli organizzativi: Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), che eroghino prestazioni assistenziali grazie all’integrazione dei Medici di Medicina Generale con le altre professionalità del S.S.R., sviluppando Reti i cui nodi virtuosi siano i poliambulatori territoriali convenzionati, le Case della Salute e i Centri per l’Assistenza Primaria Territoriale dove il Medico è protagonista di una medicina di iniziativa e narrativa che è il vero antidoto alla medicina difensiva. Inoltre, elemento forte della Medicina Territoriale è la “Prevenzione” in tutte le sue declinazioni con l’implementazione dei “Piani Regionali Pluriennali”. In questo “Manuale” si propone una “Riforma” che coniuga qualità delle prestazioni e sostenibilità finanziaria del Sistema Sanità dove l’Ospedale non è più costretto a surrogare le manchevolezze del Territorio che producono ricoveri inappropriati, codici bianchi e verdi ai
Pronto Soccorsi ; deve affermarsi una Medicina Territoriale prossima al cittadino con l’ADI, l’incremento dei posti letto territoriali e l’aumento delle strutture intermedie quali: Centri diurni, RSA, Strutture Protette, Centri riabilitativi, Hospice ecc…
Una nuova visione della sanità si potrà affermare in Calabria solo se tutti i protagonisti del settore (operatori sanitari-amministratori- sindacati-volontariato) sapranno essere una “Comunità Competente”.
L´autore: Rubens Curia
Rubens Curia si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia; è stato aiuto corresponsabile presso il Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Pentimalli di Palmi (RC). Docente, anno accademico 1993-1994, in “Sistemi Organizzativi e Problematiche Assistenziali”, ai sensi dell’art. 4 comma 7 DPR 162/82, presso la Scuola di Specializzazione in “Malattie Infettive” della Facoltà di Medicina dell’Università di Reggio Calabria (sede Catanzaro). Nel triennio 1995/1998 è stato componente del Coordinamento Amministrativo dell’Istituto Superiore di Sanità (Roma), ha fatto parte del Comitato di Presidenza della Commissione Nazionale per la lotta all’AIDS e alle Malattie Infettive emergenti e riemergenti. Inoltre, è stato Dirigente del Settore Prevenzione Primaria del Dipartimento Regionale Tutela della Salute della Calabria. Ha ricoperto l’incarico di Commissario Straordinario e, in seguito, di Direttore Generale dell’ASP di Vibo Valentia (settembre 2008/luglio 2010). Infine, ha diretto il Settore Area LEA della Sanità regionale. È stato relatore in molti congressi organizzati dai Ministeri della Salute, della Pubblica Istruzione, di Grazia e Giustizia, dell’ISS e di svariate Società Scientifiche.