Lo scrittore Carmine Abate, incontra le scuole medie di Gioia Tauro e Rizziconi
Il romanzo di Carmine Abate, lo scrittore nato a Carfizzi in provincia di Crotone, dal titolo “Il bacio del pane”, pubblicato da Mondadori nell’ agosto del 2013, è stato il tema dell’incontro che si è tenuto qualche giorno fa a Rizziconi nell’ Auditorium della casa di Nazareth.
Incontro che ha registrato oltre la presenza dello scrittore, gli alunni della Scuola Media F. Pentimalli di Gioia Tauro e della scuola Media G. Casella di Rizziconi.
L’incontro si è aperto con i saluti della preside Anna Maria Cama che, dopo aver dato il benvenuto ai ragazzi, ha tracciato un’esauriente nota biografica della scrittore.
Subito dopo Carmine Abate ha parlato della sua opera che narra una storia semplice che si dipana in luoghi familiari, un piccolo paese, il mare, il fiume e il bosco.
Paesaggi solari, che diventano protagonisti, assieme ai due giovani e all’estate, che li accoglie e li accompagna, nel dipanarsi della loro storia d’amore.
Francesco e Marta, una comitiva di amici in vacanza, liberi in continuo contatto con l’ambiente circostante; lunghe passeggiate, una natura rigogliosa che li accoglie in un intimo abbraccio, sfiancandoli in estenuanti passeggiate lungo la fiumara e rifocillandoli con l’ombra dei lecci e l’acqua gelida della cascata del Giglietto.
Giornate intense, giornate di svago, giornate di rivelazioni.
Incontrarsi, riconoscersi, amarsi.
Condividere emozioni e segreti.
Ed è proprio questa condivisione, oltre alla naturale attrazione fisica, che unirà le vite dei protagonisti.
Durante una delle sue passeggiate solitarie, alla ricerca di nuove sensazioni visive e uditive, immerso nei profumi e nei colori della vegetazione, Francesco è attratto da un rumore insolito; la curiosità è più forte del timore e lui non si ferma, si fa largo fra i rami e davanti le macerie di un vecchio mulino abbandonato vede un uomo, lacero ed emaciato, con lo sguardo perso nel tempo.
Dopo questo incontro la sua vita non sarà più la stessa, la vacanza spensierata si trasformerà in una nuova ricerca, fuori e dentro di sé, per scoprire verità nascoste e capire il vero senso della vita e dell’amore.
Marta gli sarà accanto, curiosa e audace, accompagnandolo nel suo percorso, alla ricerca dei valori, nella vita e nell’amore.
Da autentico uomo della sua Terra, Abate conosce e riconosce il positivo e il negativo della Calabria; è innamorato della sua bellezza e incantato dai suoi scenari, così vari e sublimi, che con parole semplici e sapienti riesce a ricreare, persino nelle sfumature dei colori; percepisce come intensa la forza delle radici che sanno trasmettergli valori e identità, ma al contempo avverte la malinconia dell’abbandono che l’emigrante è costretto a subire ed è consapevole dell’atavica piovra che, con i suoi viscidi e tenaci tentacoli, si è adagiata su questa regione rischiando di soffocarla.
Infine gli alunni hanno potuto dialogare con lo scrittore, ponendogli numerose e interessanti domande.
Caterina Sorbara