Il porto di Gioia Tauro dimenticato dalla Regione Calabria

sul-portuali-coordinamentoNulla si muove attorno al porto di Gioia Tauro. Mentre i volumi di contenitori calano vertiginosamente e di conseguenza aumentano le giornate di Cassa Integrazione per i lavoratori, il presidente della Regione Calabria Oliverio continua a fare solo propaganda e promesse senza comprendere che la campagna elettorale è terminata da un anno e che è giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti.

Infatti, non più tardi di un mese fa – lo scorso 5 di ottobre per la precisione – come Organizzazione Sindacale avevamo già incontrato l’Ing. Russo, assessore al Porto di Gioia Tauro, il quale con grande competenza ci aveva illustrato quanto si stava cercando di fare per rilanciare lo scalo: la nuova proposta di istituzione di una Zona Economica Speciale, la reintroduzione del ferrobonus per incentivare il trasporto su rotaia, il bacino di carenaggio per diversificare le attività portuali, il gateway, il nuovo stabilimento per la produzione di autovetture. L’impulso dato dall’assessore al “progetto Gioia Tauro” si sta però traducendo in un nulla di fatto. Da quello che emerge chiaramente dalle dichiarazioni odierne siamo ancora nel campo delle proposte. Operativamente non è stato fatto nessun passo in avanti rispetto a quanto emerso durante l’incontro dello scorso 5 di ottobre. Non sono stati attivati neanche i corsi di riqualificazione professionale che in passato avevano costituito un’importante integrazione salariale per gli operatori del porto soggetti a Cassa Integrazione nonostante l’impegno formale della Regione Calabria.

Purtroppo la politica regionale è da sempre immobile rispetto alle sollecitazioni dei territori ed il Presidente Oliverio in perfetta continuità con le passate amministrazioni sta dando seguito ad un immobilismo che finirà per soffocare il Porto di Gioia Tauro. Basta esaminare i dati di movimentazione degli ultimi mesi per capire che Oliverio ha perduto completamente il “focus” sul porto. C’è da affrontare il problema immediato del recupero di volumi di contenitori prima di ogni altra cosa. Pretendere dal Gruppo Aponte, per il quale la regione si è già spesa azzerando di fatto le tasse di ancoraggio, che gli impegni assunti su Gioia Tauro vengano rispettati portando la movimentazione ad oltre 40.000 contenitori a settimana affinchè tutti gli altri progetti sul porto e sul retroporto abbiano il tempo di concretizzarsi. Questo è quanto occorre fare nell’immediato. Tutto il resto è fumo ed Oliverio sa bene che per ogni posto di lavoro perduto nel Porto di Gioia Tauro c’è una precisa responsabilità della Regione Calabria. Per questo motivo non smetteremo di criticare aspramente tutti coloro i quali non faranno la propria parte fino in fondo. Per questo motivo saremo al fianco di tutti i lavoratori che il prossimo 30 ottobre protesteranno a Gioia Tauro per garantire lavoro e sviluppo a questo territorio martoriato e dimenticato da una politica che pensa ma non agisce.