Il Piria di Rosarno adotta Maria Chindamo
“Il cambiamento deve partire dalla scuola e dall’aggiunta di una particolare materia: l’Educazione affettiva, che permette a tutti di prendere coscienza delle proprie emozioni e quindi controllarle. In una società che si definisce “civile”, come la nostra, non dovrebbe nemmeno esistere il problema del femminicidio. E invece esiste, la percentuale non é trascurabile ed è uno dei fenomeni più discussi in questo periodo tanto che abbiamo assistito alla nascita del cosiddetto ‘codice rosso’ “. E’ quanto afferma Federica Acquistace, allieva del quinto anno del Liceo scientifico “Piria”, che nel corrente anno scolastico ha dato vita ad una serie di seminari sulla violenza di genere, nel radicato convincimento che il cambiamento parta dalla scuola.
Nell’ambito del progetto “A ‘ndrangheta: progettiamo una città senza crimine”, promosso dal questore Maurizio Vallone (referente il Commissario Capo PS Andrea Matrella), gli studenti del “Piria hanno attivato un ciclo di incontri, in collaborazione con Università e sodalizi di volontariato, tra cui l’associazione “Dalla parte delle donne”, nel corso dei quali vengono analizzate e dibattute le tematiche di pregnante attualità relative al sempre più crescente fenomeno della violenza sulle donne in Italia, dove si consuma un femminicidio ogni 72 ore.
Ricordando che i giovani del Piria hanno già affrontato il tema negli anni scorsi, mettendo in scena il dramma ‘La baronessa di Carini’, una ragazza costretta a sposarsi a 14 anni e uccisa per mano del padre perché colpevole di adulterio, la preside Russo fa presente che “alla violenza di genere è attribuito il livello di “Codice Rosso”, esattamente come le emergenze di elevata pericolosità e serve a velocizzare le procedure di indagine e di denuncia nei casi di violenza sulle donne. All’ingresso della scuola campeggia uno striscione con un messaggio chiaro: verità e giustizia per Maria Chindamo, adottata quale vittima di femminicidio, alla quale è già stato intitolato il Laboratorio di Musica,presente Vincenzo Chindamo . Per affermare – conclude la Russo – che la la donna deve essere libera di amare, di vivere, di scegliere”.