Il nuovo che avanza con vecchie maniere
Poche ore fa, il nostro amico attivista sindacale Domenico Macrì è stato licenziato per motivi disciplinari dalla Società di
logistica portuale MEDCENTER CONTAINER TERMINAL S.p.A., una Società inserita nella sfera della multinazionale
M.S.C.
Domenico Macrì è un attivista di OR.S.A. e si occupa delle cause dei lavoratori del porto di Gioia Tauro.
Indubbiamente, l’arrivo di OR.S.A. all’interno del circuito sindacale di quel sito ha segnato un punto di rottura tra gli
storici equilibri; la schietta azione sindacale praticata dalla nostra Organizzazione, determinante tanto da cambiare
radicalmente il quadro associativo in quell’azienda, vede OR.S.A. Porti essere un sindacato ampiamente
rappresentativo, con centinaia di iscritti al seguito, seppure non riconosciuto dalla controparte datoriale e dai restanti
sindacati presenti in azienda.
Nella società di cui Domenico è dipendente è in discussione un complicato rinnovo del contratto dal quale scaturiranno
le condizioni di lavoro che diverranno di riferimento per i portuali di tutta Italia per via dell’ascesa di MSC nei siti
nazionali. Al riguardo, vale la pena ricordare che la citata multinazionale ha già costituito un’azienda di trasporto merci
ferroviario privato – Medway – e sembra sia in trattativa per l’acquisizione di ITALO – NTV S.p.A.
Il licenziamento dell’attivista sindacale di OR.S.A., quindi, è avvenuto proprio nel momento cruciale per il futuro
lavorativo dei lavoratori della M.C.T.
La motivazione è di natura disciplinare. Ci viene riferito che il lavoratore sia stato irriguardoso nei confronti della
dirigenza aziendale. Così fosse, in M.C.T. andrà spiegato che nel nostro Paese vigono dei diritti sindacali e che un
sindacalista ha il diritto (e il dovere) di agire, senza dovere mettere in discussione il posto di lavoro.
Riteniamo che ci siano ancora i margini per ricomporre la vicenda e ricondurla alla realtà dei fatti, escludendo quindi il
licenziamento di un sindacalista che ha agito nell’esercizio della sua libertà sindacale e non certo di dipendente
dell’azienda.
In questo senso è opportuno che le Autorità locali si attivino per dirimere la vicenda e che la stessa MSC si adoperi per
dimostrare il rispetto delle libertà sindacali delle “controparti sindacali” del nostro Paese.
Per il giorno 20 febbraio, nel sito portuale di Gioia Tauro, stiamo organizzando una manifestazione di protesa per il
licenziamento del lavoratore Domenico Macrì e invitiamo gli attivisti sindacali, le istituzioni, i lavoratori e i cittadini, ad
essere presenti.
Per quanto ci riguarda, nel caso si giungesse ad un contenzioso giudiziario (che noi sosterremo in ogni maniera)
relazioneremo puntualmente all’opinione pubblica l’andamento e l’esito del giudizio.