Il fenomeno migratorio :punti di vista (Part. 2)
Il fenomeno migrantorio, punti di vista (Part. 2)
Al. Tallarita:
Come si diceva nella prima parte di quest’analisi, l’emigrazione c’è sempre stata. Mutando ad una crescita migratoria anche fenomeni di decrescita ma con un andamento equilibrato. É accaduto che rispetto alla decrescita delle nascite, c’è stato il momento in cui questa emigrazione si sia ampiamente sviluppata. Fattore che potrebbe generare un sentimento di paura generalizzato, riscontrabile in molte nazioni europee; particolarmente quelle più vicine all’Africa. Continente da cui partono centinaia di migranti verso quello europeo. La domanda che molti si fanno è se qualcuno abbia facilitato e finanziato tutto questo, valutando non adeguatamente cosa ne sarebbe derivato. Un sistema malato che crede in questo processo di sfruttamento e che devasta le terre, riducendole alla miseria, non facilitandone lo sviluppo, contringendo gli abitanti ad emigrare. Impossibile nascondere che dietro tutto questo ci siano Nazioni colpevoli di un neo-colonialismo, che mira allo sfruttamento totale di quelle terre.
La Cina con il suo eccentrico liberismo, arriva col suo spietato colonialismo al Mediterraneo attraverso il Canale di Suez e Mar Rosso, con apertura all’Oceano Indiano. Creando una colonia militare nel Gibuti, Corno d’Africa. Mentre la sua marina militare è già in Somalia, nel Golfo di Aden, da ben un decennio. Cammima verso l’Eritrea, il Sud-Sudan e il Mali. Ed allora la Via della Seta è pensato quale ponte economico per legare l’Africa all’Asia attraverso l’Europa. Compra petrolio dall’Angola e dal Sudan, per aumentare un potere economico. Attraverso l’acquisizione delle materie prime.Giacimenti di idrocarburi in Ciad, Mauritania e ancora di petrolio in Guinea Equatoriale. È da oltre cinquanta anni che l’estrazione di petrolio sta sotto il monopolio cinese. La costruzione del gasdotto in Sudan è successiva. Oltre l’acquisizione delle ferrovie in Uganda, le strutture tessili nel Sud Africa, le miniere in Zambia, o il legno in Centrafrica.
L’Europa era impegnata all’acquisizione del potere politico in Africa e la Cina quello economico. È dunque palese la vocazione a divenire una forte potenza militare. Fautrice di un neo colonialismo che sta determinando la creazione di un nuovo impero. Francia, Inghilterra e Stati Uniti e i loro finanziatori, fra cui Soros, che già nel 2016 dichiarava i versamenti di milioni di dollari per investimenti riguardanti migranti e rifugiati. Nonché a favore delle comunità che li avrebbero accolti. Ma questo è stato anche il finanziatore della campagna elettorale per la Clinton, con Patrick Gaspard, che è stato anche ambasciatore degli Stati Uniti in Sud Africa, presidente dell’associazione filantropica legata ai suoi affari la Open Society Foundations. Direttore del Comitato nazionale democratico e per gli affari politici della Casa Bianca.
Ha sostenuto Barak Obama. L’ex presidente che, si pentirà, riconoscendo l’errore fatto, dell’appoggio dato all’attacco in Libia e l’uccisione di Gheddafi, avvenuto bombardando nel 2011 la Libia, insieme con Francia e Gran Bretagna. Scelte che hanno fatto esplodere la questione libica, così come oggi la stiamo vedendo, con la marea umana non più contenuta, che dall’Africa si riversa in Europa, attraverso le coste italiane. E di cui l’Europa non vuole assolutamente farsi carico, lasciando l’Italia da sola a fronteggiare questo fenomeno troppo grande per una sola Nazione.
Patrick Gaspard, che oggi critica l’azione politica importante in Italia, virata a dare forma e gestione, a questo fenomeno migratorio, per il quale l’opinione pubblica è completamente edulcorata da chi finanzia questa tratta. Gaspard infatti è a capo di Open Society Foundations, organizzazione che in Italia è particolarmente presente, con Open Migration, che distorce le informazione sul fenomeno delle migrazioni al fine di indirizzare l’opinione pubblica. Finanziando gruppi di cui non si conoscono chiaramente né nomi e né le particolari finalità.Volte a pescare migranti espulsi dalle loro terre e fatti passare per naufraghi. Quando invece, chiarissimi video dai satelliti, mostrano come queste persone vengano appositamente portati in mare, su navi merci e da lì fatti sbarcare su gommoni, che vengono abbandonati in mezzo al mare. Dove le Ong arrivano, precedentemente avvertite, da non chissà chi, a recuperarli. E ciascuno dovrebbe credere alla bontà di queste operazioni, senza sapere che dietro c’è chi finanziandole, ci lucra per ben altri interessi capitalistici sul continente africano.