Il Crocifisso Nero torna agli antichi splendori: avviati i lavori di restauro della sacra effigie terranovese
“Il Crocifisso fa parte dell’anima di Terranova, perciò tutti i terranovesi hanno l’obbligo di conservare questa statua per le prossime generazioni”: con queste parole, Salvatore Foti, sindaco della cittadina di Terranova Sappo Minulio, ha dato il via alla conferenza di presentazione dei lavori che, nei prossimi mesi, vedranno protagonista la rinomata effigie del Crocifisso Nero, importante oggetto di culto e simbolo d’identità, non solo per la comunità locale, ma per tutti i credenti pianigiani, che ormai da anni, nelle giornate del 2 e 3 maggio, affollano le vie del borgo al fine di rendergli omaggio.
L’incontro, aperto al pubblico e tenutosi nel pomeriggio di sabato 17 ottobre, presso il Santuario del SS. Crocifisso, è stato organizzato per presentare a tutta la cittadinanza il programma d’opera orientato al risanamento della statua, fortemente voluto dal comitato feste e avallato dall’ordine dei Padri Missionari dell’Evangelizzazione, rappresentati da Padre Rocco Spagnolo e Padre Pasquale Carnovale, responsabili del Santuario.
“Le opere d’arte sono sempre state considerate come biblia pauperum– ha rimarcato Padre Spagnolo – per questo l’evangelizzazione, oltre che dall’esempio e dalla parola, passa anche attraverso di esse. Il Crocifisso rappresenta per tutti noi un elemento identificativo, ma pure un simbolo d’amore. Con questa iniziativa, vorremmo davvero scrivere una nuova pagina storica per la città di Terranova, in armonia e in pace con tutti voi”.
Il progetto, prontamente accolto dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessorato alla cultura della provincia di Reggio Calabria, che hanno subito assicurato piena disponibilità e collaborazione, ha già ricevuto l’autorizzazione della Diocesi di Oppido-Palmi, nella persona di S.E. Mons. Vescovo Francesco Milito, presente all’incontro; nonché dell’Ufficio Nazionale per i beni ecclesiastici, rappresentato dall’Ing. Paolo Martino; e della Soprintendenza ai beni storici, artistici e culturali della Calabria, con la presenza del dott. Faustino Nigrelli.
Nell’ambito dei vari interventi, l’Ing. Martino ha voluto ribadire l’importanza storica dell’intera cittadina di Terranova, che “nella sua antica forma d’illustre ducato, fu la seconda ad introdurre il Rinascimento in Italia, dopo Napoli”; mentre il Vescovo ha a sua volta raccontato come “nei primi tempi trascorsi in questa diocesi, restava sempre colpito dalla quantità di persone che, a maggio, s’incamminavano a piedi per raggiungere il Crocifisso”. Tutti gli ospiti si sono altresì pronunciati sull’effettiva necessità del restauro, affinché la “preziosa statua possa essere tramandata anche ai posteri”.
Come annunciato all’inizio della conferenza, i lavori si svolgeranno interamente “in loco”, ovvero all’interno del Santuario stesso, in un box appositamente allestito e dotato di telecamera, espediente che permetterà ai visitatori di seguire, passo dopo passo e da qualsiasi parte del mondo, le varie fasi del processo. Quest’ultimo, sarà regolarmente controllato e monitorato dai funzionari della Soprintendenza, in vista di un recupero dell’originale agibilità e fruibilità dell’effigie lignea, attualmente minacciata dalla presenza di tarli, e dalla sovrapposizione di cinque strati diversi di materiale, aggiunti nel corso dei secoli.
Il restauro, che dovrebbe restituire il Crocifisso ai suoi più antichi splendori, verrà diretto dal dott. Giuseppe Mantella, professionista d’indiscussa fama, già protagonista del recupero di numerose opere dall’enorme valore devozionale, quali la “Madonna dei Poveri” di Seminara e “La Madonna delle Grazie” di Sinopoli; ma anche di molte altre, dall’indiscussa importanza artistico – culturale, attribuibili a Mattia Preti, al Bernini, a Caravaggio e a Canova, solo per citarne alcune.
“Questo progetto, rappresenta per me un onore e una grande responsabilità – ha sottolineato Mantella- e la scelta di una modalità “in loco” comporterà altresì un approccio di lavoro condiviso. Il Crocifisso, infatti, appartiene alla comunità, e per ricostruirne la storia, occorrerà raccogliere più dati possibili, anche grazie alla collaborazione di tutti i cittadini”.
Dopo aver spiegato con chiarezza tutti gli step che verranno seguiti d’ora innanzi, a partire dalle indagini preliminari, già in parte avviate, sino ad arrivare alla ricostruzione del background storico dell’opera; Mantella ha concluso il suo intervento sostenendo che questo lavoro permetterà di ricostruire l’aspetto più originale del Crocifisso, “così come era stato creato e visto dall’artista”.