Gioia Tauro vera porta dell’oriente verso l’Europa
Spronare il nuovo Governo 5Stelle e la Lega ad adottare un’inversione di marcia rispetto agli errori del precedente governo PD che – con riferimento ai possibili sviluppi cinesi della ” Nuova Via Della Seta”, progetti di una rete globale di infrastrutture per collegare il dragone con l’Europa – con l’allora ex Ministro ai Trasporti Del Rio e con l’ex Premier GENTILONI sponsorizzarono, lo scorso gennaio in Cina, la sola portualità Genovese e Triestina lasciando pericolosamente assente dalle proposte sul futuro sviluppo della portualità italiana il grande porto del Sud di Gioia Tauro, condannato dalla loro stessa parte politica a perdere progressivamente volumi di traffico e ai licenziamenti.
La posta per il Porto di Gioia Tauro potrebbe essere diventare il Terminal della “Nuova Via della Seta ” marittima, il gigantesco progetto strategico in cui la Cina vorrebbe investire 140 miliardi di dollari per sviluppare i traffici commerciali con l’Europa.
Tale opportunità potrebbe rilanciare l’intera economia meridionale iniziando dal puntare su nuovi servizi e dalla realizzazione di nuove infrastrutture adeguate per incrementare gli scambi commerciali e le relazioni tra Cina e Europa. Occorre però da parte del nuovo Governo voler promuovere in Cina il nostro Porto, da considerare come una grande opportunità per gestire, nella grande area portuale gioiese, la Logistica di Porto e il Retroporto. Un’occasione unica per Gioia Tauro e l’intero meridione che potrebbe essere sfruttata anche dalle P.M.I. e quindi generare un notevole valore aggiunto con l’eventuale lavorazione/trasformazione delle merci in transito.
Il Nuovo Governo Conte insieme al Ministro dell’Economia e Finanze Tria, al Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio ed al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli non continuino sulla scia dell’ex Ministro Graziano Del Rio (PD), che ebbe ad affermare chiaro e tondo, che i Porti Hub in Italia sono solo due, Genova in testa al Tirreno e Trieste guida per il mare Adriatico nascondendo le potenzialità di Gioia Tauro con i suoi 18 metri di fondale. Dimostrino con i fatti che vogliono differenziarsi e cambiare davvero rotta.
Gioia Tauro, con le sue infrastrutture, gli impianti ragguardevoli in termini di lunghezza banchine, profondità dei fondali, ampiezza di aree di stoccaggio, equipaggiamenti, è leader nel Mediterraneo, e potrebbe essere lo scalo Hub Logistico appropriato per questo tipo di commercio, in quanto l’Alto Adriatico e l’alto Tirrenico in fatto d’infrastrutture non sono certamente ancora in grado di svolgere questo ambito ruolo.
Purtroppo per i calabresi oggi l’opportunità che sarebbe certamente in grado di offrire a Gioia Tauro la menzionata “nuova via della seta”, trova l’ostacolo di una vecchia inerme, stanca classe politica regionale e nazionale che non sa, ne ha saputo negli anni, pianificare e realizzare “nuove opere portuali e nuovi collegamenti ferroviari”. Ma adesso bisogna reagire puntando sulle opere che invece già possediamo che per caratteristiche e dimensioni ci consentono di affrontare, almeno alla pari e senza reverenzialità, sia gli antagonisti e poco infrastrutturali lontani che le difficili sfide della Portualità del terzo millennio. L’assente Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio coinvolga il nuovo Governo Pentastellato in una discussione pubblica costruttiva, realizzi un momento di unione tra tutti i calabresi sani di buona volontà, le PMI e le parti sociali disposti ad impegnarsi per dare un futuro alla nostra terra e ai nostri figli. Noi vogliamo il vero cambiamento e per questo ci batteremo.
Per IL MOVIMENTO CIVICO “CITTADINANZA DEMOCRATICA”
Renato Bellofiore
già sindaco di Gioia Tauro