Gioia Tauro, stupore per l’arresto di Antonino Spizzica
Ha destato stupore a Gioia Tauro la misura cautelare eseguita nei confronti di Antonio Spizzica, il giovane edicolante gioiese, tratto in arresto unitamente ad altre persone, con l’accusa di aver avuto un qualche ruolo in una vicenda legata al traffico di stupefacenti. Il giovane, benvoluto da tutti i cittadini e dai tantissimi pendolari che quotidianamente transitano dalla Stazione ferroviaria di Gioia Tauro, è stato ritenuto in qualche modo partecipe alle attività degli altri arrestati. . La notizia è apparsa come una sorta di fulmine a ciel sereno tanta è la stima nei confronti di un giovane da sempre apparso dedito al suo lavoro, sempre con il sorriso sulle labbra e pronto ad aiutare il prossimo. La misuradegli arresti domiciliari eseguita nei suoi confronti sembrerebbe evidenziare la marginalità della sua posizione nel contesto dell’inchiesta che lo vede coinvolto. Il giovane – dicono i familiari – è fiducioso di poter chiarire in brevissimo tempo la propria posizione spiegando le ragioni della propria estraneità alle accuse che gli sono state mosse. In questo senso – viene evidenziato- Antonio Spizzica ha piena fiducia nell’operato della giustizia. Non a caso – pochi giorni prima – aveva ribadito la propria fiducia verso l’operato della Giustizia, commentando in edicola le varie archiviazioni operate nel contesto della cosiddetta Operazione Helios nei confronti di numerosi soggetti che erano stati indagati e perfino raggiunti da misure cautelari. Certo, lo scenario appare diverso rispetto a quella inchiesta, e ad altre che hanno visto coinvolti i politici – come l’ex Governatore Oliverio – che, in costanza di mandato, fu addirittura sottoposto a una misura cautelare che per lungo tempo lo costrinse in cattività in quel di San Giovanni in Fiore. Poi anche per lui le indagini affermarono l’assoluta estraneità ad addebiti che spesso derivano da attività di captazione ambientale e ascolto di telefonate, il cui contenuto è capitato, talvolta, che sia stato travisato o mal compreso o, peggio ancora, mal interpretato nel contesto di una estensione a macchia d’olio del numero dei sodali, concorrenti o partecipi ad una attività delittuosa, che pare collidere con quelle doti di bontà d’animo, disponibilità e filantropia che i cittadini gioiesi e della Piana riconoscono da sempre al giovane indagato, fino ad ora assolutamente incensurato .
Si resta in attesa delle decisioni che il GIP assumerà dopo l’interrogatorio di garanzia, a seguito del quale le emergenze investigative potrebbero essere smentite o ridimensionate o ritenute tali da non giustificare il permanere di alcuna forma di cautela personale che, come è noto a molti giornalisti oltre che ai giuristi, poggia su tre esigenze: pericolo di fuga, pericolo di reiterazione della condotta e pericolo di inquinamento del quadro probatorio. La signora Maria, la madre di Antonio Spizzica, e Simona, la moglie, sono fiduciose e si dicono certe dell’innocenza di Antonio, le cui giornate, ormai da anni erano scandite, dall’alba al tramonto, dal via vai dei passeggeri, dalla voce dello speaker che annuncia arrivi, partenze e ritardi dei treni e dal transito fugace dei clienti che acquistano i giornali. Un piccolo mondo di alacre e serena umiltà che, ora, gli occhi di questa madre, espressivi più di tante parole, e in quelli segnati da un pianto recente della moglie, dicono di una bufera improvvisa che ha sconvolto le loro vite. Con la speranza che la quiete, dopo la tempesta, affermi la verità e l’estraneità alle contestazioni su cui poggia l’accusa nei confronti del Antonio Spizzica e faccia ritornare il sereno sulle loro vite così profondamente sconvolte all’improvviso.
Caterina Sorbara