Gioia Tauro, si sono concluse le notti dell’archeologia
La città di Gioia Tauro è conosciuta in tutto il mondo per il suo importante e moderno porto, ma non tutti sanno della sua nobile e antica storia.
Proprio per colmare questo deficit culturale, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Aldo Alessio ha aderito a “Le Notti dell’archeologia” un meraviglioso viaggio nella storia della città.
Dopo il “primo viaggio” nell’ epoca magno greca, qualche giorno fa centro del secondo viaggio è stata “ La Gioia Tauro Medievale” dove gli archeologi Francesco Cuteri e Giuseppe Hyeraci hanno ripercorso le tappe degli scavi che nel corso degli anni hanno fatto emergere la pianta particolare di quella che si chiamava Gioja e i resti custoditi nel museo cittadino.
In particolare Hyeraci si è soffermato sulle ceramiche molto elaborate e un fischietto appartenuto ad un bambino di nome Abram, segno che c’era una comunità Ebraica.
L’evento è stato magistralmente presentato e moderato dalla prof.ssa Miryam Costa.
Dopo i saluti del sindaco Aldo Alessio, che si è soffermato sul mito di Oreste, sottolineando anche che la città ha 2600 anni di storia e dell’Assessore alla Cultura Carmen Moliterno la quale ha precisato che bisogna necessariamente far rivivere il Piano delle Fosse, scrigno di archeologia, cultura e storia; la dott.ssa Simona Bruni, direttrice del Museo Metauros si è soffermata sull’importanza dei centri storici e dei musei per la riappropriazione della memoria.
Subito dopo il dott. Edoardo Macino raffinato uomo di cultura, dopo aver ringraziato Sante Pellicanò(Museo Pelmar) per aver donato delle importanti ceramiche al museo Metauros, nel suo articolato discorso, ha sottolineato che Gioia è l’unica città fortificata della Piana che è ancora visibile. “Le torri, le mura, le ceramiche esposte nel museo Metauros e lo stesso quartiere chiamato Piano delle Fosse, rappresentano la testimonianza di un glorioso e nobile passato”.
A seguire si sono succeduti gli interventi di Francesco Cuteri e Giuseppe Hyeraci.
Nel corso della serata, nei vicoli dell’antico borgo, tantissimi sono stati i visitatori che hanno ammirato la mostra di pittura, di artigianato locale e le foto raccolte dall’associazione “Fotoamatori gioiesi” così come hanno ammirato anche i reperti del Museo Metauros.
I pittori che si sono aggiudicati i primi tre posti nell’estemporanea di pittura sono stati Petrolo Francesco, Romano Antonino, Procopio Gregorio e Raco Francesca Pia studentessa del Liceo Artistico.
Il terzo appuntamento delle “Notti dell’Archeologia” si terrà a settembre.
Caterina Sorbara