Gioia tauro, si e’ svolto il Progetto “TAURO BOOK 2020”

Si è svolto a Gioia Tauro, nell’incantevole scalinata di Piazza Municipio, il Progetto “TAURO BOOK 2020”, fortemente voluto e organizzato dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Gioia Tauro, guidato  dalla  dott.ssa Carmen Moliterno,  in collaborazione con il Gruppo di Lettura cittadino Lab Donne.
Il Progetto “TAURO BOOK 2020”  è nato con l’ambizione di diventare
stanziale e periodico, con lo specifico fine di promuovere la lettura e
diffondere il libro attribuendo a quest’ultimo anche un valore
sociale.

Protagonista del  primo incontro è stato lo  scrittore Ettore Castagna,  con il  suo reading concerto tratto dal suo romanzo “Della Grecìa Perduta”, Rubbettino Editore.

Nel Romanzo  torna il mondo magico e selvatico di una Calabria che è Sud di tutti i Sud, già scenario di Del sangue e del vino.

Nino, pastore greco sedicenne, ucciso da un soldato spagnolo, dopo aver dormito immerso nel vino novantanove anni, due mesi e diciassette giorni, riprende vita in virtù di un qualche sortilegio. E si inoltra per la campagna deserta. A proteggerlo e a infondergli pensieri è il Dragumeno, una sorta di demone centauro che si manifesta talvolta in varie forme, come faceva con Caterina, sua madre. Nel suo errare Nino incontra una terra poverissima, dai paesaggi incantevoli, contesa da Francesi e Inglesi durante il breve dominio di Gioacchino Murat, nel cui esercito, con devozione assoluta, si arruola prima di assistere con grande dolore alla fucilazione del mitico Cavaliere. Con essa, infranti il sogno e la speranza di cambiamento, si rimette in cammino, alla continua ricerca della sua Grecìa perduta. E il Nostòs diventa elegia. L’arcaicità affascinante sgorga come acqua limpida di sorgente, con andamento da favola antica. Sacro e profano, mito, leggenda e storia si intrecciano a una visione panica della natura animata da spiriti dai nomi inconsueti. Il sapore delle fiabe, le gesta epico-cavalleresche degli eroi ai tempi delle crociate, la Bibbia e la vita dei Santi ad uso del popolo minuto confluiscono e interagiscono con modelli di alta letteratura grazie ad un impasto linguistico che ravviva e rende ammaliante il racconto, legandolo, idealmente, all’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo e all’Oga Magoga di Giuseppe Occhiato.

Nel suo reading-concerto, Castagna  ha alternato  la lettura espressiva dei brani del romanzo con l’esecuzione di canzoni dei generi più disparati, dal cantautorato italiano (Fossati tradotto in calabrese) agli strumenti della musica popolare calabrese, quelli più arcaici ma anche la già citata lira e la zampogna, tenendo alta l’attenzione del pubblico in un crescendo di emozioni, sul filo della sottile ironia che contraddistingue da sempre il suo modo di instaurare il dialogo e anche di scrivere.

La seconda serata ha registrato la presenza dello scrittore Olimpio Talarico,  con la sua opera:“Cosa rimane dei nostri amori” Ed. Aliberti.

 

 Il romanzo è una “storia meridionale” il cui protagonista è Caccuri, un borgo calabrese che è un piccolo scrigno di ricchezze contrastanti, di asprezze e dolcezze insieme. Con i suoi odori, i suoi sapori, i suoi colori ei suoi misteri.

 

 

 Il 19 marzo 1964  a i Caccuri si festeggia San Giuseppe. Mentre Jacopo Jaconis, musicista e autore di colonne sonore, è a pranzo con la famiglia, un ragazzo, Saverio Marrapodi, viene trovato sgozzato in campagna a pochi chilometri dal paese. In un’abitazione lì vicino c’è anche il corpo senza vita di una vecchia e strana zitella, Ermelinda Guzzo, colpita a morte da un unico colpo di arma da fuoco. Mentre del corpo della fidanzata di Saverio, Silvia Spadafora, non si saprà nulla per molti anni. Il prete di Caccuri, don Marcello Poli, accusa degli omicidi il padre di Jacopo, ex preside del paese e amante della letteratura, una passione quasi maniacale trasmessa ai figli. Jacopo sarà così coinvolto suo malgrado in una lunghissima indagine per scagionare il padre dalle accuse, avendo come unico alleato il maresciallo Nisticò, anch’egli convinto dell’estraneità di Amilcare Jaconis. Sarà per il protagonista uno svelamento lento ma doloroso, che avverrà attraverso confessioni, indizi e tracce lasciati fra i libri, sullo sfondo di un paese che è sempre protagonista, silenzioso e ingombrante. 

Ha dialogato con l’autore scrittore Domenico Dara .
 Infine, la terza serata  ha registrato la presenza dello scrittore Giuseppe Aloe con il romanzo “Lettere alla moglie di Hagenbach” Rubbettino  Editore.

 

 

 

Il romanzo di Aloe si può racchiudere in questa formula:”Il  senso di un mondo che precipita”.

 Al criminologo di fama internazionale Flesherman, viene diagnosticata una forma di demenza senile. “Prima o poi sfocerà in Alzheimer” dice il medico.

La risonanza emotiva di questa notizia criminis non è la stanzialità, ma la lontananza.

Flesherman va a Berlino sulle tracce del cadavere di Rosa Luxemburg, e qui apprende la notizia della scomparsa dello scrittore Hagenbach.

Decide così di dedicarsi alla ricerca dello scrittore come un detective che perde pezzi di pensieri, che parla con i cartelloni pubblicitari, che vaga per città e paesi di mare, cercando una scomposta linea geografica che lo possa portare ad Hagenbach, e che lo riavvicini a una specie di morbidezza della vita.

 

Ha dialogato con l’autore lo scrittore giornalista Gioacchino Criaco.

Nel corso delle serate si sono susseguiti gli interventi dell’assessore alla Cultura Carmen Moliterno; della prof.ssa Saveria Lollio e di Monica Della Vedova del Lab Donne, le quali si sono soffermate sull’importanza della lettura e della cultura, preziose per la rinascita del territorio.

Inoltre la dott.ssa Moliterno ha sottolineato che  a  Gioia Tauro, , è stata assegnata la qualifica di “Città che legge” 2020 – 2021.

Si tratta di un riconoscimento importante, che il Comune  ha ottenuto per la prima volta e che deriva dalla partecipazione all’apposito avviso pubblicato dal MIBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo), di concerto  il CEPELL (Centro per il libro e la lettura) e l’ANCI, quale iniziativa   volta a  riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale delle comunità urbane, attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.

Caterina Sorbara